Che confusione! Club Air dice che è tutta colpa dell’Enac e non risponde per il rimborso dei biglietti alle lettere dei cittadini.
Vogliono essere rimborsati, è un loro diritto, ma la compagnia Club Air fa spallucce. Anzi, l’amministratore delegato (o ex?), Gaetano Intrieri, li invita attraverso le colonne della Gazzetta a «chiedere i rimborsi all’Enac», l’ente nazionale per l’aviazione civile che lo scorso 31 maggio ha sospeso i voli da Foggia per inadempienze amministrative della compagnia. Sono ora in un bel pasticcio i 2600 passeggeri foggiani (ma ci sono cittadini residenti a Campobasso, Termoli, Avellino oltre che in numerosi comuni della provincia, questo per dire del bacino di utenza del "Lisa") che avevano acquistato il biglietto per volare a giugno. C’è chi aveva anticipato anche somme ingenti, come la signora di cui abbiamo già riferito obbligata a recarsi a Milano due volte la settimana per sottoporsi a cure mediche. Al danno la beffa: ha ricomprato i biglietti del treno. Intanto quei soldi sono andati perduti? Nessuno sa dirlo, gli operatori dello scalo sono senza parole. Gli ex passeggeri del Club Air si presentano al mattino alla spicciolata, chiedono se ci sono notizie sui voli poi la domanda vira sui rimborsi. Lo fanno al check-in, là dove fino a due settimane fa effettuavano le operazioni di imbarco. La legge prevede che sia la compagnia a riproteggere i passeggeri e, se proprio non può farlo a rimborsare il costo del biglietto. Ma i numeri di telefono della Club Air sono muti da un pezzo e alle lettere finora inviate «non c’è stata alcuna risposta». Per orientare i passeggeri si tentato di contattare anche il presidente dell’Enac, Vito Riggio, che sull’argomento non ha ovviamente esitazioni: «Se la compagnia non risponde, i passeggeri facciano causa. Il biglietto è un contratto privatistico fra loro e la compagnia». Qualcuno pensa- di promuovere una class action, una causa collettiva come negli Usa. Peccato che il governo pensa di rinviare la norma al prossimo anno. Intanto sul groviglio dei voli l’associazione politica "la Capitanata prima di tutto" ha organizzato un convegno, iniziativa propedeutica – dice il responsabile Antonio Pellegrino – «a mobilitazioni della cittadinanza su un argomento fondamentale per lo sviluppo della nostra città». L’ex presidente della Provincia, che durante i nove anni di mandato ha duellato non poco con Aeroporti di Puglia, non perde di vista l’antico obiettivo: «A nostro modo di vedere – spiega – AdP non si sbraccerà per trovare una soluzione alternativa a Club Air. Ha pubblicato il bando per dimostrare di aver fatto qualcosa per l’aeroporto di Foggia, ora si arrangino… Il criterio è sempre lo stesso: dopo che Bari è diventato un grosso aeroporto si può dare qualcosa; anche agli altri scali. Ma così non si fanno gli interessi della collettività…».
«Noi pensiamo – aggiunge Pellegrino – che la città debba chiedere spiegazioni. Finora si era sempre detto che l’aeroporto era inutile perché i passeggeri non ci sono. In un mese si è dimostrato il contrario, il Gino Lisa è un punto di partenza per un’utenza extraregionale. Noi cercheremo di mobilitare le coscienze anche di quei benpensanti che non dovendo volare loro, credono che non debba volare nessun’altro».