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Sanità sul Gargano “come si muore a due ore di macchina dal primo ospedale”

Un’ora e mezza di macchina o due di ambulanza per raggiunge­re l’Ospedale. Vivere a Peschici, Carpino, Ischitella o Vico signifi­ca anche questo. I Dea (le struttu­re con rianimazione e cardiochirurgia) più vici­ni sono San Giovanni Ro­tondo, Foggia e San Seve­ro.
Da anni si parla della creazione di un ospedale a Vico del Gargano, ma non è mai stato realizza­to. E il piano regionale della salute, presentato da Dino Marino in consi­glio regionale non lascia molte speranze. Per me­glio far valere le loro ra­gioni al cospetto del pia­no regionale della salute, i sindaci dei comuni del Gargano Nord si sono riu­niti in un comitato. Come ha spiegato a l’Attacco il primo cittadino di Vico, Luigi Damiani. "Abbiamo isti­tuito il Comitato dei Sin­daci, previsto dalla Legge regionale n.25, all’artico­1014. Si costituisce per una funzione consultiva sui piani attuativi locali e sui piani attuativi del ter­ritorio anche per cercare di rendere istituzionale la voce del territorio per cer­care di dare una risposta alle tante dichiarazioni condivisibili di operatori e sindaci che sono rima­ste, negli anni, un po’ so­spese. Per cercare di fare venire fuori una voce uni­ca e una proposta per una soluzione diversa. La realtà è complessa e articolata. Io ho un grande rispetto per il piano della salute. Ma noi ci troviamo in un territorio dove la viabilità è quella che è e dove il primo ospe­dale è a una distanza assoluta­mente impensabile per gli altri distretti. Non è populismo". Damiani è convinto che è ora che la Asl dia una risposta seria al problema Gargano. "Un proble­ma Gargano Nord questa azien­da sanitaria se lo deve porre. So­prattutto se si considera il conte­sto. Questa azienda ha presidi ospedalieri a una distanza l’uno dall’altro di sette otto chilometri. Noi siamo a 70 chilometri dal pri­mo presidio. E che chilometri. Le strade tutti le conosciamo bene. È diverso fare Foggia Lucera. For­se da Foggia si fa prima ad arriva­re all’ospedale di Lucera, per il traffico, che al Riuniti. La nostra non è polemica perché ‘ognuno vuole l’ospedale sotto casa’ ma perché il dettame legislativo assi­cura a tutti i cittadini lo stesso di­ritto alla salute." I numeri della mobilità passiva dei cittadini di Vico del Gargano parlano chiaro, ma il sindaco Damiani non ha molta voglia di polemizzare. "Non voglio nemmeno stare qui a dare i numeri. Ma la nostra zo­na conta 47.000 abitanti. Tra i co­muni di Rodi, Vieste, Peschici, Ischitella e non si può pensare che un’area così vasta non abbia un ospedale. Da maggio a settembre la popolazione poi si de­cuplica."Nessuna volontà politi­ca di non affrontare il problema? "Quella del presidio – spiega Damiani – ospedaliero è una sto­ria antica e bisogna affrontarla. Il Pd non può perdere questa gran­de occasione. Sono i partiti un punto di riferimento peri bisogni dei cittadini? Se sì, il Gargano Nord deve essere una priorità. E non è nemmeno il caso stare a di­scutere sui dati tangibilissimi dell’alto tasso di mobilità passiva dei nostri cittadini. È un’esigenza del buon senso, una situazione acclamata per un territorio come il nostro a vocazione turistica. Ci sono presidi ospedalieri a pochi chilometri l’uno dall’latro e poi non ci si pone nemmeno il pro­blema del primo livello", conclu­de Damiani. Dello stesso avviso anche il sindaco di Carpino, Roc­co Manzo che ritiene che l’unifi­cazione della Asl sia contropro­ducente per i cittadini garganici. "Stiamo facendo una serie di riunioni.Abbiamo proposto Vico del Gargano. La problematica è vecchia e viene da lon­tano. E noi non stiamo certo messi meglio. Da Carpino l’ospedale più vicino è quello di San Giovanni Roton­do o di San Severo. So­prattutto d’inverno la situazione è dramma­tica a causa del mal­tempo e della neve. Bi­sogna arrivare ad una soluzione definitiva. L’unificazione della Asl non ci ha per nien­te agevolati prima riu­scivamo a far sentire la nostra voce, adesso in­vece diventa difficilis­simo farsi sentire". Non va meglio a Pe­schici. "Noi – rivela il primo cittadino, Mim­mo Vecera – dobbia­mo percorrere un’o­retta e mezzo di mac­china o due ore di am­bulanza per raggiun­gere San Severo. E le strade sono quelle che sono. Stiamo cercan­do di creare un presi­dio attrezzato per le urgenze. Non credo che ci sia la volontà po­litica di non farlo ma credo si sia sempre trattato di questioni di budget. È brutto dirlo, quando si parla di sa­lute, ma la regione ha i suoi problemi. Noi comunque non ci arrendiamo. D’estate la si­tuazione è ancora più difficile. Certo abbiamo l’eliambulanza per le urgenze ma capite anche voi che non basta. Speriamo che la regione riservi un occhio di ri­guardo a questo territorio già pe­nalizzato dalla situazione delle strade". Una delle proposte è quella di istituire in ogni comune un polo sanitario specialistico ol­tre che dotare di una postazione medicalizzata di 118. Come spie­ga il sindaco di Ischitella, Pietro Colecchia. "La nostra è un’idea – argo­menta il sindaco Colecchia – di assistenza mirata per garantire il servizio pediatrico in ogni comu­ne e la medicalizzazione del 118. Noi pensiamo che ogni comune debba avere un polo della sanità per alcune specializzazioni. Non si può pensare, faccio un esem­pio, che a Ischitella ci sia il car­diologo e da un’altra parte l’elet­trocardiogramma. Ormai non ci sono più le questioni campanili­stiche per cui prima si discuteva su chi dovesse avere l’ospedale e alla fine nessuno lo otteneva. La nostre idea è quella che ogni co­mune abbia un servizio." Oggi la situazione non è delle migliori. "I Dea di primo e secondo livello più vicini a Ischitella sono a San Severo e San Giovanni o Foggia. Anche 80 chilometri di distanza. Non va meglio con le piste per l’eliambuambulanza che non sono abilitate. Sono a Vieste, Peschici e Vico e quando la viabilità è bassa o c’è la nebbia o è buio non c’è il giusto sistema di illuminazione. Ma noi ci stiamo muovendo e speriamo che la nostra idea de­colli, di concerto anche con la Co­munità Montana."
Daniela Tonti
l’Attacco