Un ispettore del ministero di Giustizia da ieri mattina è in Tribunale a Foggia per interrogare magistrati, leggere e fotocopiare atti processuali nell’ambito dell’ispezione disposta dal ministro Angelino Alfano dopo le 10 scarcerazioni per decorrenza termini di presunti mafiosi e pluriomicidi imputati nel maxi-processo in corte d’assise. L’ispettore, il giudice Ambrogio Moccia, è al lavoro con due collaboratrici. Ieri mattina ha incontrato e sentito il presidente del Tribunale Francesco Infantini e il presidente della corte d’assise Michele Cristino. L’inviato del ministro si è sistemato in una stanza al secondo piano del Tribunale. Nella cancelleria della corte d’assise sono stati portati gli oltre trenta faldoni del maxi-processo coi verbali d’udienza, messi a disposizione del giudice Moccia che ha chiesto di visionare le carte e fotocopiarne alcune. A1 momento non è noto se l’ispettore del ministero si sposterà anche a Bari per interrogare i magistrati della Dda che rappresentano l’accusa in aula.
Bocche cucite in Tribunale dove nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. Scopo dell’ispezione è verificare se – e il «se» non va dimenticato – ci siano responsabilità e eventualmente di chi per la scarcerazione di presunti mafiosi e assassini. Ma gli scarcerati – rimarcano i difensori – sono persone innocenti sino a prova contraria, detenute da 4 anni senza esser giunti alla sentenza di primo grado.
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