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L’amore tra l’uomo e la donna nella tradizione canora di Carpino

Il 30 novembre scorso a San Marino la Tarantella di Carpino è andata di scena. L’occasione è stata il XXXVI Convegno Nazionale di Semiotica dal titolo ‘Parole nell’aria. Sincretismo fra musica e altri linguaggi’. Il Convegno dell’AISS (Associazione Italiana di Studi Semiotici) quest’anno è stato dedicato al tema della musica come sistema semiotico visto in relazione dinamica (appunto ‘sincretica’) con possibili altri linguaggi. Tre sezioni hanno articolato gli interventi dei più importanti docenti e studiosi di semiotica italiani (tra cui Umberto Eco) e dei più attivi giovani ricercatori: la prima, dedicata al rapporto tra musica e linguaggio verbale; la seconda, dedicata al rapporto tra la musica ed il complesso tema della narrazione; il terzo, infine, dedicato al sincretismo tra la musica ed altri linguaggi ‘non convenzionali’.
È proprio all’interno della terza sezione intitolata ‘Musica e performance’ che Amedeo Trezza, insieme ad Antonio Basile già Ufficio Stampa del Carpino Folk Festival e referente campano dell’AISS, ha posto all’attenzione della semiotica italiana la performance musico-gestuale di un particolare segmento della Tarantella di Carpino.
 Amedeo Trezza, Dottore di Ricerca in Teoria delle Lingue e del Linguaggio, collaboratore alla cattedra di Semiotica presso l’Università di Napoli L’Orientale e docente a contratto in Semiotica del testo architettonico e paesaggistico presso l’Università di Napoli Federico II, ha proposto un’inedita lettura del fenomeno della Serenata ad personam della tradizione musicale e canora di Carpino.
Consapevole della complessità e della straordinarietà dell’evento-serenata che fino a pochi decenni fa ha caratterizzato la musica popolare di Carpino e del Gargano, ma altrettanto consapevole dell’oblio di questo fenomeno dalle performances realizzative troppo complesse a favore invece di una reiterata riproposizione, negli anni, di frammenti ormai defunzionalizzati e praticati solo a scopo ludico (sonetti e strofette ‘liberi’), Amedeo Trezza ha voluto proporre una prima e del tutto iniziale lettura inedita in campo semiotico della serenata carpinese, di fatto intravedendo un ricco filone d’indagine interdisciplinare tutto da seguire.
"Mentre in Salento tale espressione sonora e canora ha assunto nel tempo sempre più un carattere religioso e catartico (laddove alle prese con la pizzica salentina si è in presenza di una vera e propria attività iatromusicale) e nelle altre regioni d’Italia ha assunto perlopiù un carattere ludico di festa e di intrattenimento, nel Gargano (e con punte di ormai ineguagliabile raffinatezza ed eccellenza musicale e poetica a Carpino – per cui, d’ora in poi, parleremo solo di ‘tarantella di Carpino’) questa forma musico-canora ha fatto suo in maniera prevalente, anche se non assoluto, il tema dell’amore tra l’uomo e la donna".
Qui l’abstract dell’intervento così come è possibile reperirlo anche sul sito dell’AISS (www.associazionesemiotica.it).
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La prosperità e il futuro di una comunità dipendono anche dalla funzione decisiva della Cultura. E’ per questo motivo che chiediamo a tutti coloro l’abbiano a cuore di sottoscrivere il nostro messaggio indirizzato al Presidente della Regione Puglia per un Auditorium/Infrastruttura centro culturale del Gargano.
Firma la lettera
Ufficio Stampa Associazione Culturale Carpino Folk Festival – Antonio Basile