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Vico/ Capodanno senz’acqua il sindaco Damiani striglia l’Acquedotto

Iniziato…all’asciutto il nuovo anno a Vico del Gargano. L’erogazione dell’acqua in tilt per cause che neppure agli amministratori comunali è dato sapere, dal momento che nessuna comunicazione ufficiale è stata fornita dai responsabili dell’Acquedotto pugliese. Sta di fatto che per l’intera giornata di Capodanno, la popolazione, in modo particolare quella le cui abitazioni si trovano nella parte alta del paese, ha dovuto dotarsi di contenitori e, soprattutto di tanta pazienza, per poter disporre di un quantitativo d’acqua per far fronte, quanto meno, alle necessità più immediate. Pile di piatti e pentole da lavare in attesa che dai rubinetti riprendesse a sgorgare la tanto sospirata acqua. Disagi enormi per i residenti, ma ancor di più per i tanti turisti presenti – come spiega il sindaco, Luigi Damiani – nella dura nota di protesta inviata alla dirigenza dell’Acquedotto pugliese e al prefetto, Antonio Nunziante.
Il primo cittadino ha chiesto di conoscere non solo le cause dell’interruzione del servizio, ma anche quali siano stati gli interventi al fine di evitare il ripetersi dell’inconveniente. In verità, quello di Capodanno è stato l’ultimo episodio di una lunga serie che, in più momenti, ha creato non pochi problemi a residenti e turisti, in modo particolare nei periodi cosiddetti “caldi”: estate e, appunto, durante le ricorrenze più significative: Pasqua e Natale. Al di là di quelle che possono essere interruzioni per cause non sempre prevedibili, quello che più sconcerta è che non sono stati predisposti quegli interventi che, appunto, in caso di rotture di condotte o delle pompe di sollevamento, consentano, comunque, di garantire un servizio, seppure ridotto, alla popolazione.
Una rete di distribuzione che, oltre a mostrare tutti i suoi anni non è, indiscutibilmente, più in grado di garantire un’erogazione costante per motivi oggettivi. Nessuno chiede all’Acquedotto di fare i classici salti mortali per evitare il ripetersi delle interruzioni, ma non è neppure pensabile che si possa vivere con la spada di Damocle sulla testa che, da un momento all’altro, dai rubinetti non sgorga l’acqua.
E’ indispensabile pensare a misure alternative, con progetti rispondenti alle esigenze della popolazione e degli esercizi commerciali e strutture ricettive. Si potrebbe, per esempio, realizzare un bacino di contenimento a servizio sia di Vico del Gargano che di Ischitella.
Al di là di quelli che possono essere soltanto dei suggerimenti, che potrebbero non avere una rispondenza oggettiva, non è più possibile che le interruzioni siano sempre più frequenti e più numerose. Ciò che si chiede è che l’Acquedotto pugliese predisponga, d’intesa con le amministrazioni locali, un piano di interventi per evitare che si continuino a registrare episodi che finirebbero per esasperare la gente.
Francesco Mastropaolo