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Peschici/ Zona 167 non piace agli ambientalisti ma l’Amministrazione Comunale procede

Il sindaco Domenico Vecera non ha dubbi: il nuovo insediamento della 167 sarà realizzato nella Piana di Kalena, nonostante le forti opposizioni degli ambientalisti e le perplessità espresse dall’assessore regionale all’assetto del territorio, Angela Barbanente. Il primo cittadino l’ha spiegato, in una nota inviata alle associazioni ambientaliste le quali avevano espresso molti dubbi sulla localizzazione del comparto edilizio, trattandosi di un’area sensibile per il suo valore culturale essendo, a poche centinaia di metri, presente una delle testimonianze più significative: l’omonima abbazia, la cui nascita risale all’anno 872. Il sindaco rassicura che la “167”, di fatto, «ricade a circa 420 metri dal monumento come previsto dal nulla osta paesaggistico comunale».
Da parte loro le associazioni, che sono pronte ad impugnare tutti gli atti, sottolineano che «non sono 420 i metri di distanza a poter tutelare il paesaggio e l’abbazia. Il monumento è di tale importanza che la distanza risulta risicata, perciò l’abbazia finirà per stare in mezzo alle case».
Chiaro, a questo punto, che la palla passa alla Soprintendenza regionale che con decreto potrebbe vincolare l’area esterna all’abbazia definendo una fascia di rispetto più ampia. E’ quanto auspicano gli ambientalisti i quali, insieme alla Soprintendenza, chiedono un intervento anche da parte dell’assessore Barbanente, la quale, tra l’altro, ha già detto che la Regione «non consentirà alcuno scempio. La lottizzazione dovrà passare al vaglio della Regione essendo stata approvata una variante». C’è anche la valutazione di carattere più strettamente culturale, trattandosi – come viene sottolineato – di un progetto che ricade in un’area dal grande valore paesaggistico e culturale, con ulivi secolari e con un contesto idrogeologico molto delicato. Gli ambientalisti, in particolare, non si spiegano tanta rigidità da parte dell’amministrazione nel mantenere ferma l’idea di una “167” che, a meno di ripensamenti dell ultima ora, nasce su un’area dove non ci sono opere di urbanizzazione prima  e secondaria; inoltre – come spiega il presidente della sezione “Gargano” di Italia nostra, Menuccia Fontana – bisogna espropriarla perché privata e non comunale (appartiene alla famiglia Martucci, proprietaria dell’abbazia); ancora, essendo sottolivello, si spenderà . un patrimonio per la necessaria realizzazione della massicciata, dalle dimensioni ciclopiche, sull’attuale piano di campagna. Urbanisticamente – conclude – non e neppure cosa saggia da fare, essendo distante due km dal centro abitato. Non secondaria la considerazione che è vicina all’abbazia. La soluzione dell’esproprio, rigettata per per decenni, appare ore la soluzione primaria.