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Diga di Occhito: e se il problema non fosse solo l’alga rossa?

‘Le recenti iniziative della magistratura foggiana confermano quanto sostenuto da tempo da WWF, Centro Studi Naturalistici ed Arco Consumatori circa l’opacità della gestione dell’invaso di Occhito, principale risorsa per l’acqua potabile in Capitanata.  Ne è ulteriore conferma la scoperta fatta dalle associazioni che la cosiddetta alga rossa potrebbe non essere purtroppo l’unica emergenza sanitaria che affligge la diga’, scrive il Wwf Foggia. ‘I pugliesi devono sapere infatti che da tempo imprecisato la Regione Puglia sta usufruendo di una deroga ai valori massimi ammissibili dei trialometani nell’acqua per il consumo umano. I trialometani sono una famiglia di composti che si formano quando l’acqua viene trattata con prodotti a base di cloro per la potabilizzazione e possono avere effetti cancerogeni e tossici su fegato e reni, gli stessi organi bersaglio delle ormai famigerate microcistine prodotte dall’alga rossa’. Leggendo l’autorizzazione ministeriale si scopre che il provvedimento di deroga avrebbe dovuto riportare tra l’altro i motivi di deroga, il parametro interessato, i risultati del precedente controllo pertinente ed il valore massimo ammissibile per la deroga, l’area geografica, la quantità di acqua fornita ogni giorno, la popolazione interessata e gli eventuali effetti sulle industrie alimentari interessate, un opportuno programma di controllo che preveda, se necessario, una maggiore frequenza dei controlli, una sintesi del piano relativo alla necessaria azione correttiva, compreso un calendario dei lavori, una stima dei costi, la relativa copertura finanziaria e le disposizioni per il riesame. Purtroppo nulla di tutto questo è desumibile dal provvedimento di deroga adottato dalla Regione Puglia la quale si è limitata a disporre che l’Acquedotto Pugliese provvedesse affinchè la popolazione interessata fosse tempestivamente ed adeguatamente informata della deroga applicata e delle relative condizioni che la disciplinano, nonchè provvedesse a formare raccomandazioni a gruppi specifici di popolazione per i quali la deroga possa costituire un rischio particolare. ‘Il timore è infatti che, agli effetti nocivi delle microcistine si sommino quelli dei trialometani, determinando un’esposizione cumulativa a fattori di rischio che potrebbero essere particolarmente insidiosi per talune categorie come i bambini, le donne in gravidanza e i dializzati’. I documenti citati sono scaricabili dal sito: http://arcopuglia.blogspot.com/search/label/Acqua