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L’AQUILA A DUE SETTIMANE DAL TERREMOTO [Video]

 

Sono Bua Pasquale, studente all’università di Pescara, e per la ricorrenza del 25 aprile ho avuto l’occasione di recarmi a L’Aquila per dare, anche io, un contributo materiale alle popolazioni colpite dal terremoto. Vorrei condividere con tutta la comunità viestana, di cui mi fregio di far parte, le sensazioni che ho provato nell’assistere allo spiacevole scenario dopo poco più di 2 settimane dal triste evento che noi tutti rammendiamo. In allegato Vi invio dei fotogrammi che sono riuscito a scattare sul posto che sicuramente sono molto più rappresentativi delle mie parole.

La cosa che mi è rimasta impressa della cittadina è il silenzio. Un silenzio quasi religioso che la popolazione e i militari stessi osservano svolgendo le loro mansioni. Ho visto persone che hanno perso tutto, e nonostante questo, le ho viste camminare in silenzio a testa alta con una dignità che solo questa popolazione abruzzese possiede. Ho visto l’instancabile lavoro dei militari della Guardia di Finanza che, come il loro motto recita "Nec Recisa Recedit", neanche spezzata retrocede, con profonda dedizione hanno lavorato fianco a fianco con la Croce Rossa Italiana, con i gruppi di volontari e con tutte le istituzioni militari per allieviare la sofferenza di questa popolazione duramente colpita. Le macerie e le rovine sono sparse per tutta la città ad iniziare dal viale della stazione che ne è stracolmo. Le carcasse delle auto, ormai fuori uso, sono ad ogni angolo di strada e le macerie ne fanno da contorno. Gli edifici che non sono crollati sono stati duramente danneggiati, le crepe e i calcinacci sospesi denotano la triste situazione della cittadina. Infine, prima del ritorno, mi sono soffermato ad osservare la bandiera italiana che sventolava sul campo base dell’Aquila ed ho notato un cartello bianco con una scritta verde: "L’Aquila è viva". Quella forza d’animo e quella "silenziosa dignità" hanno suscitato in me, dopo molto tempo, orgoglio. L’orgoglio di essere un italiano. Spero che con queste mie parole e con le immagini che Vi invio, tutti si adoperino per far pervenire un contributo a questa gente che soffre e lo fa in silenzio, quel silenzio che diventa inquietante e che si materializza in dolore, un dolore che affligge tutti noi per la morte di quasi 300 italiani.
Spero che queste mie parole e queste mie immagini arrivino a destinazione e lo scopo delle stesse venga colto come un appello ed un invito a contribuire tutti per aiutare i nostri connazionali. Spero che la spettabilissima redazione approvi questa mia testimonianza e questo mio appello pubblicandolo sul sito web di ondaradio, che è il punto di riferimento d’informazione per tutta la comunità garganica. Con profondo rispetto e cordialità.
Bua Pasquale

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