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Gargano timori per la stagione estiva

Sono andati male i primi ponti primaverili

 

Piove sul bagnato, e questa volta, per fortuna è una metafora,visto che dopo l’eccezionale maltempo delle al scorse settimane, e l’ingente mole di danni subiti dalle infrastrutture, dalle strade e dall’economia agricola, finalmente è arrivata la bella stagione. Ma piove proprio sul comparto che dovrebbe subire i ritorni e le ricadute più positive dalla primavera, e dall’estate ovvero il turismo. I ponti primaverili non sono andati secondo le aspettative, sul Gargano. L’affluenza dei turisti è stata bassa, e gli arrivi e le presenze negli alberghi sono rimasti largamente al di sotto delle aspettative, bassa l’affluenza di avventori sul Gargano. Tra le mete più gettonate. Soltanto Vieste ha fatto registrare una discreta presenza di turisti che hanno animato le stradine del centro storico. Ma si è trattato prevalentemente di turisti mordi e fuggi”, provenienti dal centro sud: da Napoli, da Avellino e da Bari. Sotto tono le presenza anche a Peschici, con qualche comparsa di turisti abruzzesi e toscani. Se si incrociano questi dati con quelli dello scorso anno, quando i due ponti primaverili fecero registrare incrementi tra il 5 ed il 30 per cento delle presenze, c’è di che essere preoccupati. Al difficile momento che sta vivendo il turismo garganico si aggiunge anche il rischio di in calo d’immagine del promontorio. Le bandiere blu che annualmente gratificano le spiagge dove il mare è più pulito ed incontaminato, e che avevano visto sempre primeggiare la montagna del sole, non sono andate mai così male, come quest’anno. Soltanto una è stata, infatti, la Bandiera Blu assegnata al promontorio di San Michele dalla Fondazione per l’educazione ambientale. Il riconoscimento toccato al comune di Rodi Garganico. Escluse dalla rnappa le località di punta del turismo dauno come Peschici, Vieste e le Isole Tremiti. Esclusa anche Mattinata che lo scorso anno si era aggiudicata il prestigioso marchio insieme a Rodi Garganico.
Una caduta d’immagine che non giova all’attrattività turistica del Gargano, proprio in un momento in cui è necessario tirare fuori il meglio di sé, da parte degli operatori, degli enti turistici e delle istituzionali locali. La performance negativa del Gargano coincide con una flessione di qualità ambientale generalizzata per tutta la regione. Nella graduatoria nazionale delle bandiere blu, la Puglia si è classificata infatti al settimo posto dietro a Toscana, Marche e Liguria che hanno ricevuto 16 vessilli, l’Abruzzo 13 e la Campania 12. Un duro colpo per una regione ed una provincia che nel turismo vedono una punta di diamante dello sviluppo economico e sociale.