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Manfredonia/ Pesca operatori in agitazione. Tarda l’indennizzo per il fermo

C’è malcontento tra i pescatori della marineria sipontina e gli imprenditori ittici che non hanno a tutt’oggi incassato l’indennizzo per la sospensione dell’attività di pesca nel periodo di fermo biologico relativo all’anno 2008. A sollevare il problema è il segretario organizzativo della Uila Pesca, Gino Marinaro, sulla scorta delle lamentele di cui è stato investito sia in veste di sindacalista che di presidente di una cooperativa di pescatori di Manfredonia.. “Si è infatti diffusa la notizia
—spiega- che due sole cooperative, la Santa Maria É la Bussola che sono quelle con un maggior numero di soci, hanno avuto accreditati gli indennizzi statali sul proprio conto corrente e messe, dunque, nelle condizioni di poter liquidare i beneficiari. Secondo le informazioni che siamo riusciti ad acquisire, il ministero non avrebbe stanziato per intero il fondo destinato agli indennizzi per il fermo pesca e, dunque, il preposto ufficio della Direzione Marittima della Puglia con sede a Bari ha potuto evadere solo una parte delle domande presentate dai pescatori di Manfredonia”.
La somma richiesta allo Stato per il fermo biologico osservato in Puglia nel 2008 ammonta a 2.700.000 euro. Quella effettivamente trasferita assomma a 2.300.000 euro. I 400mila euro mancanti —assicurano a Bari- saranno resi disponibili entro le prossime settimane.
Le richieste di indennizzo presentate a Manfredonia sono poco meno di 700, quelle avviate a liquidazione corrispondono all’incirca alla metà. “Quanto tempo dovranno ancora attendere i pescatori di Mafredonia perché si sblocchino gli indennizzi” si domanda Marinaro?
Non si andrà oltre il mese di settembre. Gli uffici della Direzione Marittima sono all’opera per regolarizzare tutte le domande ancora pendenti. Tanto basta per riportare tranquillità nella categoria che dovrà pazientare solo poche settimane.
Anna Maria Vitulano