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Svimez: la crisi morde la Capitanata unica area di eccellenza Vieste

Pubblicato il rapporto Svimez. Puglia divisa in distretti di eccellenza e aree in forte crisi.

 

La crisi morde, anche in Puglia, che in ogni caso resterebbe la regione meridionale più virtuosa. Sarebbero 36.900 in tutto i posti di lavoro persi nei primi tre mesi del 2009, in particolare nei servizi e nell’industria. In controtendenza rispetto al resto del sud, il settore agricolo, con circa 5mila posti in più. E le costruzioni. Lo dice il rapporto Svimez, che ha scattato un fotografia sullo stato di salute dell’economia regionale nel 2008 e nel primo trimestre di quest’anno. Nel periodo in questione la Puglia ha registrato una caduta del Pil decisamente meno accentuata rispetto al resto del Mezzogiorno. Ma la Puglia si conferma anche terra di pendolari e di migranti: 22mila coloro che nel 2008 sono partiti verso il centro-nord, a fronte di soli 11mila rientri. Mentre 32mila coloro che si spostano per lavoro fuori regione (circa il 2,5% degli occupati pugliesi), che si dirigono preferibilmente verso Lazio ed Emilia Romagna. In particolare uomini impiegati nei servizi, 1 su 3 precario.  Per quanto riguarda le infrastrutture, inferiori ai valori medi restano autostrade, aeroporti e ferrovie. Mentre per quanto concerne i servizi, l’insoddisfazione dei cittadini tocca in particolare l’erogazione dell’acqua potabile e l’assistenza ospedaliera, bassa rispetto alla media nazionale l’assistenza agli anziani mentre –nonostante i miglioramenti- meno di 5 bambini su 100 riescono ad accedere ad un asilo nido. Ma all’interno della stessa regione convivono aree economico-sociali molto diverse. Ed è qui che la Capitanata registra le perfomance peggiori. Il capoluogo dauno infatti viene catalogato tra le aree urbane in crisi, seguita dai comuni di Apricena, Ascoli Satriano, Cerignola, Lucera, Manfredonia, Monte Sant’Angelo,San Severo, che scontano la presenza di poche aziende, scarsa offerta di lavoro e reddito modesto. Peggio solo Bovino e Cagnano, inserite tra le aree di marginalità estrema, interne e periferiche, con una struttura produttiva debolissima e il reddito medio pro capite più basso d’Italia. Buone performance solo a San Giovanni Rotondo, inclusa tra le zone di significative potenzialità turistiche che non riescono però a sfociare in livelli di reddito e occupazione superiori alla media. Unica area di eccellenza Vieste, con una forte capacità attrattiva, a vocazione soprattutto turistica.