Lettera al ministro dell’Interno delle aziende che operano alla messa in sicurezza: «Lo Zaccheria non è a norma». Il Comune non ha ancora pagato le imprese.
Niente soldi? Niente stadio. Le tre imprese che hanno ottenuto nei mesi scorsi l’appalto per la ristrutturazione e la messa a norma dello stadio Zaccheria hanno bloccato i lavori non avendo percepito un solo euro degli 800mila previsti. Per mettersi al riparo da polemiche e proteste, visto l’avvio del campionato di calcio, le imprese Gaia Costruzioni, Genius Multiservice e quella di Pasquale Ciuffreda hanno anche scritto una lettera al ministero dell’Interno nella quale spiegano che «lo stadio non è a norma» e che non sono nelle condizioni di completare l’intervento. Come è noto si tratta di interventi previsti dal decreto Pisanu sulla sicurezza negli stadi. Una tegola, l’ennesima, per l’amministrazione Mongelli che già qualche settimana fa aveva ricevuto dalla prefettura e dall’osservatorio sulle manifestazioni sportive la richiesta di informazioni sullo stato dell’arte allo Zaccheria. Scadono infatti a fine mese, grazie ad una proroga, i termini concessi dall’Osservatorio nazionale per la messa a norma definitiva dello stadio.