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Test Universitari per accedere ai corsi di medico e dentista: ci sono 128 indagati

Coinvolti gli atenei di Bari, Foggia Chieti-Pescara, e Ancona. Accusati una quarantina di studenti, un’ottantina tra genitori, tutor e alcuni docenti universitari

  La procura di Bari ha concluso l’inchiesta a carico di 128 indagati accusati di presunti illeciti compiuti il 4 e 5 settembre 2007 durante i test di ammissione alle facoltà a numero chiuso di medicina e odontoiatria di Bari, Foggia, Chieti-Pescara e Ancona. Tra gli indagati vi sono una quarantina di studenti, un’ottantina tra genitori di concorrenti e loro tutor e alcuni docenti universitari. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dell’università, peculato e rivelazione del segreto d’ufficio.

Tra i docenti indagati Maurizio Procaccini, direttore dell’istituto di scienze odontostomatologiche e presidente del corso di laurea di odontoiatria dell’università di Ancona, il suo collega di facoltà Matteo Piemontese, e Cosima Schiavone dell’università di Chieti-Pescara. I docenti dell’università di Bari indagati sono il ginecologo Giuseppe Varcaccio Garofalo e suo figlio Mario, che partecipava ai test. Il ginecologo risponde di peculato per aver dato la disponibilità della sua stanza del policlinico a presunti aderenti al ’gruppo di ascoltò che avrebbero dovuto inviare le risposte ai candidati.

L’inchiesta ha permesso di accertare che durante le prove a Bari furono istituiti dagli indagati due «centri di ascolto» che inviavano alle aspiranti matricole le risposte ai test. Per ricevere i favori gli studenti versavano fino a 30.000 euro. Durante le indagini, il primo settembre 2008, fu posto agli arresti domiciliari per una settimana Marcantonio Pollice, accusato di aver ideato e messo in atto il sistema truffaldino.