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Verso le Regionali/ Vendola non si piega al Pd: «Io mi candido»

Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola (Sl) dice no al Pd, nazionale e pugliese, e annuncia all’ANSA che non intende fare passi indietro: «Mi candido – afferma – e vado avanti». Stamani Vendola ha registrato nella sede della sua «Fabbrica», in via De Rossi, a Bari, una video-lettera – che sarà inserita nelle prossime ore nel suo sito – di risposta al segretario regionale del Pd, partito che dopo avergli dato via libera qualche settimana fa alla corsa per la presidenza della Regione Puglia targata 2010, ha cambiato rotta. E ieri, con il suo segretario regionale, Sergio Blasi, ha rivolto al governatore Vendola, attraverso una lettera ai democratici di Puglia un duplice invito: quello di rinunciare all’autocandidatura, annunciata nelle scorse settimane, e di ricercare insieme il candidato che possa consentire l’allargamento dell’alleanza del centrosinistra a Udc e Idv in modo da poter «impedire che a marzo la destra torni a guidare la Regione».

L’appello a Vendola da parte di Blasi è stato fatto mentre nelle stesse ore in cui partiti e formazioni della sinistra rinnovavano al governatore il loro appoggio incondizionato. «Rischia di diventare – afferma oggi Vendola – una specie di reiterazione monotona e stucchevole di un repertorio musicale che abbiamo ascoltato sin troppe volte». «E’ un repertorio – dice Vendola – fondato su argomenti opachi, non comprensibili non solo al popolo ma a molti protagonisti della vita politica e quindi non si può che rimandare al mittente una lettera che fra l’altro non è rivolta a me ma mi assume come un involontario capro espiatorio».

«E chiede a me sostanzialmente – aggiunge Vendola – di compiere un atto di cattiva politica e di ingenerosità nei confronti delle tante persone di Puglia che mi stanno chiedendo in queste ore di resistere, di non mollare». A quanto si è saputo, Vendola sabato prossimo terrà una grande manifestazione di piazza per ribadire al «suo partito, cioè il popolo», la sua volontà di presentarsi alle prossime regionali.

VENDOLA: NO A PRIMARIE? AUTOMATICA MIA CANDIDATURA
Il Pd «si assuma fino in fondo la responsabilità di sapere che senza primarie Vendola è candidato automaticamente, candidato di un popolo largo che è di centrosinistra e che sta anche fuori dal centrosinistra». Lo ha detto stamani il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che ha deciso di candidarsi ugualmente alle prossime regionali, malgrado l’invito del Pd, nazionale e pugliese, di ritirare la sua autocandidatura per poter così costruire un’alleanza larga che includa Udc e Idv, partiti che hanno posto il veto sul nome del governatore.

«Il Pd – rende noto Vendola – da tutta Italia mi sta chiedendo di resistere. Ci sono mobilitazioni che attraversano tutta la penisola e che dicono di un affetto e di una stima che non può non pesare nel dibattito politico». «Ho generosamente messo a disposizione la mia riconferma sul sentiero positivo delle primarie. Trovo francamente incredibile – continua Vendola – che il teorico più appassionato delle primarie, cioè il Partito Democratico e dentro al Pd il più visceralmente legato al tema delle primarie come il segretario regionale Sergio Blasi, oggi cancellino con un colpo di spugna il tema delle primarie». Quindi si assumono fino in fondo la responsabilità di sapere che «senza primarie Vendola è candidato automaticamente».

«E Vendola – afferma il presidente della Regione Puglia – è candidato nel nome della buona politica, contro la cattiva politica». «Sono stato sabato alla manifestazione contro Berlusconi a Roma e – racconta Vendola – diciamo che ho sfilato per tre ore, ho incrociato migliaia di persone e tutti hanno potuto vedere cosa mi diceva quella piazza, dal Nord e dalle Isole, dal Sud e dal centro Italia la piazza del Pd, dell’Italia dei Valori, del centrosinistra, delle giovani generazioni mi ha detto unanimemente per ore, abbracciandomi, assediandomi con un affetto straordinario, "non mollare"». «Ecco, io non mollerò», conclude Vendola.

VENDOLA: NON SARO’ IO RESPONSABILE SCONFITTA
«Io responsabile di una eventuale sconfitta del centrosinistra in Puglia? È un giochino che non riuscirà». Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha risposto sulla eventualità, ipotizzata in queste ore anche dai vertici nazionali e regionali del Pd, di una sconfitta del centrosinistra alle prossime regionali in Puglia a causa della sua autocandidatura, considerata la necessità, posta dal veto fatto sul nome del governatore da Udc e Idv, di allargare la coalizione ai partiti di Casini e di Di Pietro.

«E’ evidente di fronte agli occhi di tutta la Puglia – dice Vendola oggi – quale sia la manovra e chi rischia di produrre una sconfitta senza precedenti». «Nel cuore dei pugliesi sarebbe scritto a caratteri cubitali il nome e il cognome di chi porterebbe quella responsabilità. E – conclude Vendola – non è il mio nome e non è il mio cognome».