Menu Chiudi

Monte Sant’Angelo/ Ente Montano è guerra

Il presidente Pinto nomina il nuovo segretario generale.

 

E’ caos alla Comunità Montana del Gargano. La diatriba in atto tra organo politico ed organo dirigenziale sta registrando picchi mai visti prima. Antonietta Santodirocco sarebbe stata nominata dal presidente pro tempore dell’ente quale nuovo segretario generale della Comunità Montana del Gargano. E’ l’ennesimo colpo di scena, dopo quello che si è registrato la scorsa settimana quando il presidente pro tempore dell’ente montano sospese per tre mesi dal servizio il segretario generale Ugo Galli e per dieci giorni la responsabile dell’Ufficio amministrativo Lucia Littoriano, addebitando loro una serie di presunte accuse. Santodirocco esercita la stessa funzione ai comune di Cagnano Varano (retto dal sindaco Nicola Tavaglione, unico comune che ancora non ha provveduto a nominare il suo nuovo rappresentante consiliare da inviare all’ente dopo la riforma che ha dimezzato i componenti dell’assise da trentanove a tredici, tanti quanti ne sono i comuni che fanno parte dell’ente montano). Continua così a piovere sul bagnato alla Comunità Montana del Gargano, l’ente sul quale pendono, come ben si ricorderà, le avvisaglie di chiusura dopo l’azzeramento deciso qualche tempo fa dal governo centrale e non osteggiato dalla regione Puglia. Come si sa, una successiva sentenza della Corte Costituzionale ha giudicato errata tale procedura riscontrando una questione di competenze (tocca alla Regione decidere la chiusura degli enti montani e non al governo di Roma) ed ha quindi resuscitato l’ente di via Sant’Antonio Abate civico 119 (al 121 c’è la sede dell’ente Parco del Gargano). Ma la riapertura dell’ente, costretto ad andare avanti sotto la spada di Damocle della paventata (ri)chiusura, a quanto pare, sta “servendo”, nel frattempo, solo a fare da cornice al cruento scontro in atto tra poteri interni. La scorsa settimana la sospensione di Galli e Littoriano ed oggi la nomina della Santodirocco. Prosegue la querelle che registra in pratica il secondo atto. Va ricordato inoltre che la decisione del presidente pro tempore di qualche giorno fa non fu accettata dai due, che decisero comunque di restare al loro posto. La scorsa settimana il presidente pro tempore chiamò anche i Carabinieri ed avvisò la Prefettura. Alla base del dissidio tra le parti ci sarebbe la mancata acquisizione degli atti relativi all’ente stesso. Il presidente pro tempore la scorsa settimana prima di emanare i provvedimenti di sospensione informò i capigruppo di quanto si apprestava a fare.