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I miei cinque cerchi – L’arrivo al villaggio olimpico

Entra nel vivo l’avventura di Danilo Santarsiero a Vancouver 2010. L’emozione di pranzare in una sala tra gente proveniente da tutto il mondo

Finalmente sono a Whisler dove ha sede il villaggio olimpico. Qui rimarremo fino al primo marzo quando ripartiremo per l’Italia, ma non senza aver prima preso parte alla cerimonia di chiusura.

Qui si respira veramente un’aria diversa rispetto a Calgary… Oggi ho salutato Alessandro Pittin e Armin Zoeggeler (i due atleti italiani che hanno portato i primi due bronzi nel medagliere azzurro ndr) facendogli i complimenti, erano ancora in festa e stra-contenti!

Come mi avevano già anticipato prima della partenza dall’Italia, per tre giorni non dormirò nel villaggio ma in un albergo poco distante da qui; ma mi allontano solo per la notte visto che tutto il resto della giornata lo trascorro insieme al resto della pattuglia azzurra.

Qui i ritmi sono frenetici, non riesci a star dietro a nessuno: anche noi abbiamo il nostro da fare tra allenamenti e discese in pista… Ma nonostante questo riusciamo a vivere lo spirito del villaggio olimpico fatto di convivenza con gente proveniente da ogni parte del mondo: ad esempio, oggi a pranzo ero seduto al tavolo con i miei compagni di squadra del bob e accanto a noi c’erano degli americani con degli sci da fondo (almeno credo), e dall’altro lato dei russi, e poi altre mille nazioni tutti insieme in una sala enorme!

E’ stranissimo, oltre che difficile da spiegare… ma è bello bello bello!!!

Sono arrivato in Canada già da diversi giorni ma non sono ancora riuscito a smaltire il fuso orario! Nove ore di differenza sono tante e mi è capitato di svegliarmi nella notte e non avere più sonno. Spero di adeguarmi presto!

Ora devo lasciarvi, devo scappare per andare ad allenarci.

Alla prossima. Saluto tutti