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Bari – La disoccupazione in Puglia peggio che nel resto d’Italia

“Se l’Italia piange, la Puglia non ride”: così il segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, commenta la situazione occupazionale nel Paese e nella nostra regione.

“Dagli ultimi dati – spiega Pugliese – risulta che il numero degli occupati, in Italia, sia passato da 23.349.000 a fine 2008 a 22.922.000 a dicembre 2009; ciò ha comportato una variazione del tasso di occupazione dal 58,5% al 57,1%. Dato che, unito a quello della disoccupazione, che nella penisola è passato dal 7,1% al 8,6% nel giro di un solo anno, ci completa il quadro a livello nazionale”.

Significativamente più drammatica la situazione in Puglia. “Gli occupati – dice il segretario – sono passati da 1.264.000 a fine 2008 a 1.223.000 a fine 2009; le persone in cerca di occupazione, ed in possesso di significative esperienze professionali pregresse, sono passate, nello stesso periodo, da 122.000 a 140.000. Il tasso di disoccupazione, invece, è aumentato dal 12,3% al 13,9%, mentre, quello di occupazione è passato dal 45,8% al 44,4%”.

Insomma, la situazione occupazionale diventa, con il trascorrere dei mesi e il perdurare e intensificarsi delle conseguenze della crisi economica mondiale sempre più drammatica: “E’ quanto mai necessario intervenire seriamente – conclude Pugliese – a tutti i livelli Istituzionali, mettendo in campo non soltanto interventi economici di sostegno ai lavoratori che stanno perdendo o hanno già perso il lavoro ma, occorre, soprattutto creare sana e duratura occupazione. Sarebbe necessario riattivare misure quali il credito d’imposta, ma le Istituzioni si muovono in direzione esattamente opposta; a tal proposito ricordiamo come, nel Mezzogiorno, dal 2004 al 2007 gli aiuti si sono ridotti del 99% (da 2,7 mld di euro di agevolazioni concesse per la riduzione degli squilibri territoriali del 2004 ai 21mln di euro di tre anni più tardi), con le misure relative al credito d’imposta azzerate”.