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Sannicandro ancora il consigliere regionale più ricco, il più povero è Aloisi: 5mila euro

Pubblicata la classifica dei redditi.

 

Il consigliere regionale più ricco ha un reddito imponibile di un milione e mezzo di euro; il più povero di neppure cinquemila. Il primo milita a sinistra: l’avvocato Arcangelo Sannicandro, vendoliano. Il secondo a destra: il dipendente Asl in aspettativa Aldo Aloisi, Pdl. In mezzo una sfilza di dichiarazioni tra i 110 e i 150mila euro, che è poi il reddito medio di chi ricopre la carica di consigliere (la dichiarazione muta in base ad altri introiti e alle spese deducibili sottratte alla base imponibile).

TRASPARENZA – Nei giorni scorsi, sono state pubblicate sul bollettino ufficiale della Regione le consuete dichiarazioni dei redditi dei consiglieri. Sono quelle presentate al fisco un anno fa e relativi ai redditi 2008. La legge prevede che consiglieri (ed assessori esterni, cioè non eletti) diano comunicazione al Consiglio entro il 30 marzo dell’anno successivo alla dichiarazione. Consegnare il modello è un «dovere», ma per chi si sottrae è prevista una blanda sanzione: il presidente del Consiglio li potrà nominare pubblicamente nel corso di una seduta. Cioè, indicare alla pubblica disapprovazione. Da segnalare che mancano le dichiarazioni di diversi assessori. Il che stride con la prima delibera del nuovo governo Vendola (approvata qualche settimana fa) che ha istituito per i componenti di giunta l’anagrafe patrimoniale.

I RICCHI – Non ci sono grandi sorprese al top della classifica. Il più alto contribuente si conferma, da diversi anni a questa parte, Arcangelo Sannicandro (consigliere della provincia di Barletta Andria Trani, rieletto con SeL) che alla busta paga di consigliere regionale somma i redditi dell’attività di avvocato: 1,5 milioni di reddito imponibile; ne lascia al fisco oltre 650mila. Da plaudire non solo per la brillante performance professionale, ma anche per la sicura fedeltà con cui compila la dichiarazione. A molta distanza, ma con un rispettabilissimo imponibile di 388 milioni, si colloca il martinese Gianfranco Chiarelli (ex Puglia prima di tutto, rieletto con il Pdl), avvocato e imprenditore. La terza migliore posizione è di Nicola Canonico, costruttore di Palo del Colle: rieletto col Pd, ne è uscito qualche giorno fa: 221 mila euro di reddito tassabile. Quasi tutti gli altri eletti dichiarano un imponibile sotto i 200mila euro. Il governatore Vendola è a quota 177mila, ma ad inizio del 2009 tagliò la sua retribuzione annua di 30mila euro. Se ne troverà traccia nella dichiarazione che presenterà quest’anno. Il suo antagonista alla Regionali di marzo, Rocco Palese (Pdl), è stabile a 122mila euro annui. Mentre Onofrio Introna che oggi verrà eletto presidente del Consiglio denuncia 142mila euro.

I «POVERI» – Redditi non elevati per gli assessori esterni nominati, con il rimpasto, a luglio 2009: gli avvocati Fabiano Amati e Loredana Capone (Pd). Più alto il reddito di Tommaso Fiore: i suoi 134mila euro sono quelli derivanti dall’attività di medico e docente universitario: nel 2008 non era assessore. È la stessa condizione di Gianfranco Viesti, economista ed ex assessore, il quale vanta il reddito più alto tra i componenti di giunta: 210mila euro derivante dall’attività di docente e consulente. Non presentano la dichiarazione gli attuali assessori Elena Gentile, Michele Pelillo (entrambi Pd) e Dario Stefàno (Puglia per Vendola). Ma non potranno sfuggire alla delibera da loro stessi votata: tra breve i loro redditi saranno on-line.

Francesco Strippoli