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Il Parco Nazionale del Gargano sottoscrive la “Carta di Cerrano”

Da oggi la riserva marina protetta delle Isole Tremiti entra a far parte di Adriapan, il network delle aree protette costiere e marine dell’Adriatico.

 

Il Parco Nazionale del Gargano aderisce al “Network delle aree protette costiere e marine del Mar Adriatico denominato AdriaPAN”. L’iniziativa si inserisce sulla scia dei dettami contenuti dalla “Carta di Cerrano” che mira, in base al vecchio adagio “l’unione fa la forza”, a mettere in rete i gestori di aree protette costiere e marine del bacino adriatico.
La sottoscrizione del documento, voluta dal neo commissario del Parco Stefano Pecorella, impegna sia il Parco del Gargano che, soprattutto, la Riserva Naturale Marina delle Isole Tremiti, la cui gestione spetta appunto all’ente di via Sant’Antonio Abate a Monte Sant’Angelo.
«Un network che geograficamente abbraccia il Mare Adriatico non può non comprendere le Isole Tremiti. Con questo spirito – ha dichiarato il commissario Pecorella – ho ritenuto opportuno procedere senza ulteriori indugi alla sottoscrizione della Carta di Cerrano. Sebbene di importanza fondamentale e strategica, questo è in realtà solo il punto di partenza di un percorso di messa in rete delle aree protette marine e costiere di tutto il territorio nazionale, finalizzato alla condivisione del know-how e delle buone pratiche ed allo scambio di informazioni tecniche e istituzionali tra i membri della rete. Fondamentale, in tale ottica, sarà la collaborazione dell’Ente locale che, per mezzo del Sindaco, da sempre è impegnato nella tutela e valorizzazione della Riserva».

«Attraverso organismi di questo tipo – ha proseguito Stefano Pecorella – sarà possibile attivare iniziative di interesse comune, promuovere ricerche finalizzate all’approfondimento della conoscenza di quel particolare eco-sistema che l’Adriatico rappresenta e, non ultimo, avere la possibilità di individuare e concretizzare le opportunità di finanziamento nazionali ed internazionali in sostegno delle aree protette costiere e marine».

La Carta di Cerrano, lo ricordiamo, si propone di centrare obiettivi fissati dal World Summit on Sustainable Development tenutosi in Sudafrica nel 2002 sulla promozione, entro il 2012, di reti di aree protette marine e costiere. Gli scopi della creazione della rete, sotto forma appunto di Network AdriaPAN sono molteplici: contribuire a migliorare la gestione delle aree protette costiere mediante l’attuazione di iniziative di interesse comune, assistere gli stessi gestori in ogni singola area protetta affinché possano gestire la loro riserva marina come parte di un network, promuovere la cultura locale e la salvaguardia delle tradizioni marinare. Il Network è denominato AdriaPan (acronimo di Adriatic Protected Areas Network) proprio perché si rivolge ad una determinata zona: il bacino dell’Adriatico, il cui ecosistema è complesso ma unitario. Proprio a causa della sua notevole ampiezza, esso “ospita”, dal punto di vista strettamente geografico, molti Stati e di conseguenza mette in contatto diverse “culture”, le quali necessitano appunto di essere coordinate ed armonizzate.
Da qui l’idea del Network, una sorta di cabina di regia di stampo europeo, in quanto coinvolge anche le riserve marine ed i Parchi croati, “nostri” dirimpettai balcanici. Nella rete, che raggruppa università, riserve marine, parchi regionali, oasi marine, associazioni, ed organismi vari, spicca il Parco del Gargano quale unica area protetta nazionale. Una posizione che rende merito all’Ente, il quale non perde occasione per attivare canali in grado di attrarre finanziamenti volti a tutelare la splendida riserva marina dell’arcipelago diomedeo. Pertanto, alla luce della caratura dei circa cinquanta soci aderenti alla struttura di coordinamento adibito al funzionamento del sistema integrato della aree protette costiere e marine dell’Adriatico – il Parco del Gargano si candida così a svolgere un ruolo di primo piano nella ricerca e nella concretizzazione dei finanziamenti necessari per la realizzazione degli obiettivi della Carta stessa.