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Goletta Verde: in Puglia rilevate 11 criticità

Sono 11 i punti ‘critici’ rilevati in Puglia dai biologi di Goletta verde, l’imbarcazione di Legambiente che ha analizzato gli 865 chilometri di costa pugliese. I risultati dell’indagine sono stati presentati stamane a Bari, tra gli altri, dal responsabile scientifico dell’associazione ambientalista, Stefano Ciafani il quale ha sottolineato lo stato di ‘allerta per le foci di fiumi e corsi d’acqua minori, per gli scarichi illegali e per i canali a valle di alcuni depuratori’.  Sono quattro, invece, le foci risultate ‘fortemente inquinate’: Candelaro, Fortore, Canale Reale e del torrente che sfocia nel comune di Zapponeta. ‘Gravemente contaminati’ sono anche i campioni prelevati nei pressi di altrettanti depuratori, quelli di Fasano, Corsano e Pulsano, e uno scarico a Trani. ‘Inquinati’ anche il canale dei Samari a Gallipoli, quello dove scarica il depuratore di Ugento, e la spiaggia Pane Pomodoro di Bari. Le analisi dei biologi hanno evidenziato ‘una situazione di sofferenza’ delle foci di fiumi e corsi d’acqua minori, con grave rischio anche per le zone limitrofe, e la presenza di scarichi fognari non a norma. ‘Allarmanti’ anche i risultati delle analisi sulle acque prelevate nei pressi degli scarichi di alcuni depuratori, risultate con una concentrazione di inquinamento microbiologico ‘ben oltre i limiti di legge’. ‘E questo – ha sottolineato Ciafani – nonostante dall’estate 2010 l’Italia abbia recepito la normativa europea sulla balneazione, adeguamento che ha consentito criteri e tetti di inquinamento microbiologico più generosi rispetto ai limiti della legge in vigore fino al 2009’. ‘Il principale indiziato del forte inquinamento microbiologico rilevato nella acque marine pugliesi – ha spiegato il responsabile scientifico di Legambiente – è il deficit del sistema depurativo. Nonostante la Regione Puglia abbia previsto interventi di ammodernamento del sistema depurativo, ancora non è stato risolto il problema degli scarichi a mare, nè quello degli scarichi illegali’. Inoltre, permangono ancora aree in cui il servizio di depurazione non copre la totalità dei cittadini’. ‘Molti Comuni dell’entroterra – ha concluso – non si impegnano per affrontare il problema, rischiando di compromettere la qualità delle acque dei Comuni costieri’.