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Bilancio Regionale/ Dal Pdl 1.100 emendamenti. La votazione slitta a martedì prossimo

Battaglia sulla variazione da 103 milioni per il deficit. Varato il rendiconto 2009. Palese: "Vogliamo modifiche".

 

A causa dei 1.100 emendamenti presentati dall’opposizione di centrodestra, è slittato a martedì prossimo il voto per l’approvazione nel Consiglio regionale della Puglia della legge di assestamento e di prima variazione al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010 della Regione Puglia. È stato invece approvato nella seduta di oggi, la prima di questa legislatura dopo l’insediamento dell’assemblea e delle commissioni consiliari, il rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2009.

I CONTI – È stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra (36), 27 voti contrari, che comprendono i voti dei consiglieri del centrodestra e dell’Udc, e due astenuti (Moderati e Popolari). Tra gli emendamenti presentati dall’opposizione, ci sono quelli con i quali si suggerisce alla giunta Vendola un uso diverso dei 60 milioni che sono stati destinati all’anticipo di alcuni interventi a valere sui fondi per aree sottoutilizzate (Fas). Per esempio – ha spiegato il capogruppo Pdl, Rocco Palese – «proponiamo di destinare 20 milioni al Comune di Bari per la realizzazione degli uffici giudiziari, due milioni per la Fondazione Petruzzelli, 10 milioni al sistema universitario, cinque e tre milioni rispettivamente all’agricoltura e alla pesca in crisi; altri due milioni al pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce e un milione a quello dell’ospedale di Andria. Poi un altro milione per l’Authority alimentare a Foggia e 5 milioni per interventi di disinquinamento del quartiere Tamburi di Taranto».

LA MOSSA – L’apparente ostruzionismo dell’opposizione all’approvazione della manovra messa a punto dall’assessore regionale al Bilancio Michele Pelillo (con la quale si reperiscono, tra l’altro, 105 milioni di euro per la copertura del disavanzo sanitario da 450 milioni) sarebbe dovuto agli attriti sorti in seguito alla decisione di affidare all’Udc la presidenza della Settima commissione consiliare.