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Lesina e Vieste, son tornate le tartarughe. Il Parco del Gargano: «Proteggiamole».

Avvistati diversi esemplari del genere «caretta caretta». Si cercano volontari per la sorveglianza notturna.

 

A volte ritornano. Senza clamore, lasciandosi dietro le inconfondibili scie che ai piedi del Gargano non venivano notate da tempo. Le tartarughe marine della specie caretta caretta sono state nuovamente avvistate in due o tre punti in cui il promontorio degrada dolcemente fino al mare. Sulla sabbia di Lesina, nei giorni scorsi, e poi ancora sulla spiaggia poco fuori Vieste. Arrivano all’imbrunire, sono femmine e fendono gli arenili fino a inoltrarsi a dieci-quindici metri dalla battigia dove, dopo aver scavato buche profonde solo pochi centimetri, depositano le loro uova.
AIUTI MALDESTRI – Dopo un periodo di assenza dalla costa foggiana le tartarughe marine hanno fatto la loro nuova apparizione in questo scorcio d’estate. Tutto bene e tutto bello se non fosse che qualcuna di esse, nei giorni scorsi, approdata su un lido attrezzato, è stata maldestramente ributtata in acqua. Restituita al suo mondo, secondo il racconto dei protagonisti che pensavano si fosse spiaggiata. Da qui l’allarme e allo stesso tempo l’appello lanciato ieri dai responsabili del Parco nazionale del Gargano: «Aiutateci a proteggerle».
L’APPELLO – Con l’aiuto dei volontari del Centro studi naturalistici sorto in seno all’ente grazie a fondi comunitari, il Parco ricerca adesso persone interessate «a collaborare alle attività di sorveglianza notturna nel periodo da metà settembre a metà ottobre». «Anche per una sola notte», si specifica. «Accertato il sito — spiega Maurizio Marrese, che si occupa di habitat in seno all’Osservatorio — realizzeremo un campo per la sorveglianza delle tartarughe». Il presidente dell’ente, Stefano Pecorella, parla del loro ritorno come di «evento importante non soltanto per la Capitanata e per la Puglia ma di rilievo nazionale e internazionale». Il direttore scientifico del Centro studi, Maurizio Gioiosa, sottolinea invece che «le femmine mature tornano a deporre le uova sulle spiagge dove sono nate dai 16 ai 30 dopo». È il frutto dei complessi meccanismi, ancora oggi allo studio, che regolano il loro orientamento. Ma dai 16 ai 30 dopo le spiagge natìe sono cambiate e non poco. E così, dopo aver schivato reti di pescatori e pericoli come l’ingerimento di buste di plastica (scambiate per meduse) in mare, a volte le tartarughe marine, nonostante tutto, ritornano. Meno male, verrebbe da aggiungere.

 

 

 

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