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«VIESTE MERITA PIU’ RISPETTO E MENO CRITICHE ASTIOSE»

Intervista a tutto campo al sindaco Ersilia Nobile

«Non ho messaggi per Spina Diana» «Con le rotatorie il traffico è più fluido»«Cerco di unire, non di dividere»

 

Incontriamo il sindaco Ersilia Nobile per la tradizionale intervista di mezza estate.
Un’occasione per fare il punto su tutti i temi dell’attualità politica ed amministrativa all’ordine del giorno a Vieste.
Sindaco Nobile, siamo alla quinta estate della sua legislatura, l’ultima prima delle elezioni della prossima primavera…
«In effetti quattro anni sono volati velocissimi. Sembra ieri quel 26 maggio quando vinsi le elezioni».
Sente anche lei il profumo di elezioni?
«Qualche sibilo, ma niente di più».
 

Eppure c’è già un tassello importante: il Pd ha reso noto il candidato-sindaco Mauro Clemente.
«Sì, ma pare non abbia ricevuto un’ accoglienza trionfale. Comunque vedremo».
Lei si ricandiderà?
«Sto valutando e ne discuterò all’interno del PdL. Tuttavia non vedrei obiezioni di sostanza ad una mia ricandidatura. Sa come si dice in questi casi?»
Dica lei?
«Il primo mandato è di semina, il secondo è di raccolto».
Lei ritiene di aver seminato bene?
«Cinque anni di gestione stabile della città, affrontando con senso di responsabilità i problemi di ogni giorno, checchè se ne dica, sono un buon risultato. Mi avevano pronosticato al massimo sei mesi».
Sì, però i critici dicono che a questa giunta è mancata l’immaginazione?
«Vieste non ha bisogno di eroi che la amministrino, ma di onesti amministratori al servizio delle istituzioni che la aiutino a superare gli ostacoli del quotidiano. E’ quello che ci siamo sforzati di fare con tutti i nostri limiti. E me lo lasci dire: ci siamo riusciti non solo nei momenti tranquilli, ma anche di fronte ad emergenze come quella degli incendi del 2007, forse il momento più drammatico di tutto il mio mandato».
Entriamo nel merito: c’è il problema della discarica…
«Un problema importante in effetti. Lo abbiamo gestito senza traumi, con senso di responsabilità, senza che nessuno ci imponesse decisioni impopolari. Ho rivendicato la presidenza dell’ATO [Ambito Territoriale Ottimale, ndr] perché ho la discarica nel mio territorio e le decisioni che la riguardano non devono essere prese sulla mia testa o sulla testa della città. Quando andavamo da Losappio [l’assessore regionale all’Ambiente della prima giunta Vendola, ndr] ad avvertirlo che la situazione stava per arrivare ad un culmine di criticità, l’unica decisione che ha preso è stata quella di non decidere. Comunque abbiamo evitato i rifiuti per strada, riscosso gran parte dei crediti di chi veniva a conferire e richiamato Regione e Provincia alle loro responsabilità. La Regione, come al solito, ne è venuta meno negando i finanziamenti alla variante per il muro di contenimento, un passaggio decisivo per poter continuare a conferire ed evitare l’emergenza che non coinvolgerebbe Vieste, ma tutto l’ambito del Gargano nord».
In questo momento la discarica è chiusa e si conferisce a Cerignola.
«Vero, a causa del recente incendio ed ai sensi dell’ordinanza emessa dall’assessore provinciale all’Ambiente. Continueremo a farlo fino a settembre, sperando che si assumano decisioni risolutive. Anche in questo caso però tutto è stato gestito senza che, in piena estate, se ne avvertisse l’emergenza. I rifiuti sono stati comunque raccolti e di conseguenza la città è rimasta pulita».
Come se ne esce?
«Il problema dei rifiuti non può essere di un solo Comune, soprattutto quando lo stesso ne riceve da altri sette tra i quali c’è anche chi non paga il dovuto. Regione e Provincia non possono sottrarsi alla trattazione sistematica del problema ed affidarsi solo ad interventi tampone».

Parliamo di politica. Il consigliere Giuffreda dice che a Vieste il PdL e la maggioranza sono in fibrillazione dopo l’ultimo Consiglio comunale…
«Si vede che è a corto di argomenti e dirlo quasi a ferragosto quando la gente è al mare e pensa certamente a rilassarsi ed a nove mesi circa dalla fine della legislatura è come se Giuffreda dicesse a se stesso «lo dico, ma guardate che non ci credo neanche io!». Quattro anni e mezzo di maggioranza solida non lo hanno ancora convinto. E’ sempre il solito ritornello di critiche generiche, di allusioni, ma che dimostrano che appartiene alla categoria dei «Non c’è più sordo di chi non vuol sentire»».
Giuffreda dice che l’astensione di Devita e Pecorelli Pasquale ‘44 sono un segnale chiaro…
«Astenersi non è votare contro, significa avere una posizione più sfumata che non si traduce comunque nell’assumere un atteggiamento contrario. La maggioranza e il PdL non sono mai stati una caserma. Si è sempre discusso e in quattro anni e mezzo non si sono mai registrate fratture degne di note. Se guardo alle recenti elezioni regionali a Vieste il centrosinistra si è talmente fratturato che era sprecato perfino regalargli delle stampelle, tanto non si reggeva in piedi. E poi  a me risulta che è lui a mettere in fibrillazione la sua parte politica, lo fa con un talento da professionista della politica, cioè di chi dice, «Troviamo una candidatura condivisa» fino a quando quel condivisa non coincide con i suoi desideri».
In che senso?
«Guardi, non è che mi interessa cosa succede in mezzo a loro, però mi è balzato agli occhi che non appena si sono permessi di designare un candidato unico, cioè Clemente, il ruolo del guastafeste lo ha giocato proprio Giuffreda. Dunque chi è in fibrillazione o chi è che manda in fibrillazione amici e conoscenti?».
Sì, però, anche nel centrodestra si prevedono «settimane calde» da settembre fino a maggio…
«Il periodo pre-elettorale è sempre una fase di verifica, anche vivace, degli equilibri politici».
C’è il rischio che si spacchi il centrodestra?
«Tutto può succedere. Compreso il fatto che prevalga il senso di responsabilità nei confronti della città. Il che è sempre il migliore degli auspici per chi ne ha a cuore le sorti».
Così come lo argomenta, sembra un messaggio indirizzato all’ex-sindaco Spina Diana…
«Io non ho messaggi per Spina Diana; io ho messaggi da far valere nelle sedi opportune e legittimate dove è giusto che si predisponga una strategia elettorale all’altezza della situazione. Io penso, come ho sempre pensato, solo ad amministrare la città ed auspico che nel momento in cui si procederà alla verifica elettorale ci presentiamo nel miglior modo possibile. Cerco di unire, non di dividere.
Spina-Diana parrebbe intenzionato a ricandidarsi e dunque a contrapporsi ad una sua ricandidatura…
«Dormo lo stesso la notte. Le ripeto a me interessa la strategia complessiva che si elaborerà come PdL e come maggioranza. Le intenzioni di un singolo rimangono le intenzioni di un singolo».
Sì, però quel singolo è già a capo di un movimento non si sa fino a che punto interno alla PdL, insomma c’è chi dice con un piede dentro e l’altro fuori…
«Problema suo, della sua credibilità e della sua coerenza-incoerenza. Comunque non abbocco al suo tentativo di trascinarmi in polemica. Le ripeto dormo tranquilla e mi interessano i problemi della città, alle questioni vaghe ed al chiacchiericcio della politica non mi avvicino nemmeno dove si vocifera».
Vediamoli questi problemi, allora: traffico, viabilità, spazi pubblici, l’estate regala sempre un bel repertorio di gatte da pelare.
«La situazione è comunque migliorata. Soprattutto per quanto riguarda il traffico. Lo so, sui media, purtroppo, fanno notizia i casi singoli, ma nel complesso le dico che non siamo sommersi da mail o fax di proteste, perché chi fa dell’auto un uso ragionato e senza eccessi a Vieste non si trova affatto male. Sottolineo anche che riceviamo, anche lettere di complimenti, di ringraziamento e di apprezzamento per la bellezza della nostra città. Di gente che si è trovata bene e tornerà a trovarci. Lo testimonia anche quell’articolo apparso sulla rivista specializzata di turismo che avete correttamente pubblicato sul sito web di Ondaradio».
Le rotatorie, secondo lei, hanno migliorato la situazione?
«Di sicuro l’hanno alleviata. Con i semafori avevamo ingorghi che paralizzavano la circolazione; con le rotatorie il traffico è più fluido. Certo però il vizio di portarsi l’automobile dappertutto e di voler strafare in fatto di parcheggio non ha mai facilitato la situazione. Senza una buona dose di senso civico è ovvio che la situazione non è facile da gestire e si faccia tremendamente complessa».
Si era parlato di un isola pedonale che prendeva le mosse dalle 18,00, poi però si è tornati alle 20,00!
«Andiamo comunque in quella direzione, non quest’anno ma di sicuro l’anno prossimo, perché a chiederlo vi sono sempre più commercianti e cittadini stanchi di flussi, di fumi e di rumori di auto, indiscriminati. Il fatto che tratti sempre più larghi rientrino in zone a traffico limitato, come ad esempio viale XXIV Maggio, è un segnale in questa direzione. Io credo che di estate in estate si accetteranno sempre più di buon grado decisioni limitative. Tuttavia una parte dei commercianti, anche consistente, non si è detta ancora pronta a quel cambiamento e quando ce lo hanno rappresentato abbiamo cercato di conciliare con altre prescrizioni recepite nell’ordinanza estiva generale».
A proposito di viale XXIV Maggio, ha fatto discutere il divieto di sosta permanente nel tratto iniziale, si è polemizzato in rapporto allo spazio pubblico di un ristorante gestito da parenti del vicesindaco Prencipe…
«E’ stato un caso di bassa strumentalizzazione politica e di demagogia sollevato dal consigliere Giuffreda. Non a caso lo ha fatto prima su Ondaradio e poi in Consiglio. Come ha efficacemente argomentato il vicesindaco in consiglio comunale, quella è stata una determinazione condivisa, supportata da solide motivazioni in materia di regolazione del traffico, suggerita dal buon senso di evitare soste, principi di ingorghi ed assenza di visibilità pericolosi che si sarebbero determinati in quel particolare tratto se si fosse consentita la sosta».
Sui marciapiedi però spadroneggiano le occupazioni di spazio a discapito di chi vi passeggia.
«Se vuole posso documentarle l’ampia mole di verbali di multa comminate ai danni di chi occupa spazio pubblico fuori misura. Il contenimento del fenomeno c’è, tuttavia gli organici a disposizione della Polizia Municipale in relazione ai tantissimi compiti ai quali sono preposti non consentono controlli sulle 24 ore».
Anche il commercio abusivo d’estate fiorisce agli angoli delle strade…
«Ho tenuto in Comune una riunione con tutte le forze dell’ordine locali e sono stati operati anche numerosi sequestri. Qualcuno ci ha anche rimproverato di essere anche troppo determinati sulla questione. Anche in questo caso il fenomeno è vasto ed sarebbero necessari organici più numerosi per farvi fronte adeguatamente».
Ha sentito del caso di quel turista che ha scritto a Vendola sugli inconvenienti di chi viene in vacanza a Vieste?
«Sì, ed è un caso singolo. Ho letto, però come le dicevo, anche il bellissimo resoconto che hanno fatto gli inviati della rivista specializzata «Turisti per caso», i quali senza pregiudizio hanno dipinto un ritratto della nostra città che ha reso giustizia nei confronti di chi vede, perché vuole vedere da sè, marcio comunque e dappertutto».ù

Vieste, durante questi suoi anni di amministrazione, è divenuta più bella?
«Più bella ed anche più vivibile. La invito a farsi una passeggiata sul lungomare Cristoforo Colombo. Oggi è una passeggiata bellissima con il costone recuperato con un mirabile intervento e il marciapiede che evita la molestia delle auto e fa godere scorci mozzafiato. La zona antistante il molo peschereccio se la ricorda appena due anni fa? Commercio abusivo di pesce, scarico di acque reflue maleodoranti, postazioni per le grotte indiscriminate. Oggi è tutto asfaltato, niente più scarichi, niente più carrette di pesce e acque reflue. Le stesse rotatorie hanno abbellito parecchio incroci fino ad un anno fa anonimi e poi sta per aprire il porto turistico…».
Apre davvero?
«Prima di risponderle volevo accennare anche al largo di Punta San Francesco, così come il Rione Ripe. Anche quella zona è in pieno recupero dopo il magnifico intervento che ha interessato le mura urbiche di via Pola e che di sera illuminate dal basso rendono uno spettacolo visivo incomparabile di tutta la rotonda Marina Piccola. Io dico che bisognerebbe guardare la nostra città con un pizzico di amor proprio in più. Come tutte le realtà cittadine abbiamo anche noi i nostri problemi, ma di qui a dipingerla come una periferia della cintura vesuviana ce ne passa».
Torniamo al porto turistico, apre davvero?
«Sì, subito dopo ferragosto ci dicono i manager della Cidonio-Acquatecno, in vista anche della visita degli emissari della Corte dei Conti europea, i quali verranno in settembre a verificare il buon uso dei fondi europei che hanno sostenuto la realizzazione dell’opera. Anche quell’area si trasformerà in un magnifico panorama e in una splendida passeggiata per chi vive o soggiorna a Vieste, senza contare la ricaduta economica e occupazionale per la città. E’ in atto la piantumazione del verde, dopo che sono stati risistemati gli impianti fognari. E vi apriranno i locali commerciali. E’ il principio di una bella svolta ottenuta dopo tanta sofferenza».
Rimane però il complesso delll’Adriatico a far bella mostra di non si sa che cosa.

«Premesso che come amministrazione abbiamo privilegiato gli interventi più adatti alla vivibilità cittadina quali rifacimento marciapiedi, strade, pubblica illuminazione, reti fognarie ed idriche, per l’Adriatico abbiamo fatto il possibile per agevolare la vendita dei locali e per la fruizione della sala cinema, tuttavia la gestione complessiva ed i relativi costi continuano a non attirare. Qualcosa però di importante si sta comunque vagliando…».
Cosa di preciso?
«E’ prematuro che ne parli e non voglio anticipare nulla…»
Sindaco torniamo al caso del turista «maltrattato» che ha scritto a Vendola…
«Si ho letto sul sito di Ondaradio e sa che idea che mi sono fatta?».
Ce la dica?
«Che in una stagione dove non vi sono emergenze e che sta procedendo tranquilla, ci deve essere sempre un modo per tirare fuori qualcosa che getti discredito e che offuschi l’immagine di Vieste come località di vacanza».
Sia più esplicita…
«Come recita il detto «A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca», sembra quasi che ai giornali, o meglio a certi giornali, e a chi ha sempre voglia di gettare discredito sulle nostre realtà serviva forse un’estate con i rifiuti per le strade, i rubinetti dell’acqua a secco, un po’ di incendi, qualche caso di malasanità da servire all’attenzione di chi poteva maturare l’intenzione di venire a trascorrere le vacanze qui da noi per ridurlo a più miti consigli e invece…».
E invece?
«Non essendosi verificato nulla di tutto questo, ci si è messi ad amplificare un caso singolo per rappresentare la nostra offerta di ospitalità come fossimo predoni del deserto. Bene ha fatto il commissario dell’Apt Nicola Vascello a puntualizzare che in fatto di turismo è il Gargano la zona di punta con il più alto tasso di ricettività e che in proposito abbiamo molto anche da insegnare, viste le capacità di molti nostri operatori turistici che dal nulla hanno saputo creare un settore importante e decisivo per la nostra economia e per il nostro benessere. Sa cosa mi sorprende di più?».
Cosa?
«Che questo signore si rivolge a Vendola, giura di non venire più sul Gargano, ma di volersi recare in altre zone della Puglia. Una generalizzazione davvero immeritata».
Non ha obiezioni da rivolgere al giornale, alla Gazzetta, che ha pubblicato tutto questo?
«Certo che ne ho, eccome! Pur rispettando il ruolo dei giornali e dell’informazione io credo che non si fa buon giornalismo quando si amplifica un caso singolo per incutere nel lettore la tentazione che si deve fare di tutta l’erba un fascio. Non si fa buon giornalismo quando non si concede un diritto di replica adeguato a chi è stato chiamato in causa in una vicenda. Non si fa buon giornalismo quando in uno stesso articolo si omettono di rappresentare le posizioni di chi è chiamato in causa e si da spazio solo al punto di vista di chi segnala e a chi avalla le intenzione dell’articolista. Lo dico con l’amarezza di chi ha subito titoloni quando la sottoscritta e la sua Giunta ricevettero un avviso di garanzia per la vicenda delle indennità e solo qualche trafiletto quando il pubblico ministero valutò fin dalla fase preliminare che l’indagine doveva concludersi con l’archiviazione, certificando che di fatto si trattava di una clamorosa bufala. E’ una malattia che la stampa non riesce a scrollarsi di dosso».
Sindaco, nell’ultimo Consiglio Comunale vi è stata una accesa polemica sull’elisuperficie e su una vostra presunta volontà di accantonarne il completamento…
«E’ stata una polemica strumentale inscenata da chi si dimostra sempre più a corto di argomenti, che poi sono gli stessi che in fatto di sanità, quando è stata tolta l’eliambulanza alla nostra città, non hanno pronunciato una parola e non hanno mosso un dito limitandosi solo a generiche richieste rivolte a Vendola… tanto che non si sono presentati neanche alla manifestazione cittadina organizzata a sostegno di quel ripristino. Proprio loro che si dicono interpreti degli umori della cittadinanza attiva. Vi ricordate per caso Dicandia, Ragni, Giuffreda, Clemente a sfilare fianco fianco con i cittadini quella domenica per chiedere il ritorno dell’eliambulanza? Non se li ricorda nessuno. Ora però per rifarsi un’immagine sui temi della sanità si sono appigliati ad una polemica basata sul nulla».
Perché basata sul nulla?
«Perché avevamo a disposizione una somma per il completamento dell’elisuperficie che non si completa non perché noi non intendiamo completarla… guarda caso abbiamo destinato dei fondi in bilancio.. ma perché non abbiamo ancora avuto l’onore di capire se l’Asl intende onorare la convenzione sottoscritta per il completamento di quell’opera. Da mesi al riguardo non riceviamo neanche uno spiffero di intenzione. Dunque erano fondi di fatto accantonati che, di fronte ad un importante progetto di adeguamento antisismico delle scuole cittadine e dunque di un loro ammodernamento, abbiamo inteso destinare temporaneamente a favore di di questa finalità, fermo restando l’intenzione di rimpinguare la voce di bilancio per l’elisuperficie non appena avremmo avuto i segnali sperati dalla Asl!».
Lei è anche medico, l’Asl rappresenta da sempre una nota dolente per questa comunità…
«Lo è, ma non ho mai inteso strumentalizzare la questione per finalità politiche. I vari Ragni e Dicandia non avrebbero perso l’occasione di farne una bandiera se si fosse trattato della sanità di Fitto, il quale piaccia o non piaccia aveva messo i conti in ordine ed avviato un riordino ospedaliero che alla fine avrebbe giovato alla qualità dei servizi resi al cittadino. Ora che si tratta di Vendola e delle Asl gestite dai suoi manager, con debiti fino a sopra i capelli per i quali si azzardano persino i paragoni con la Grecia, si guardano bene dal fare campagne di manifesti o di portarci quei dirigenti a visitare il campo di battaglia onorato solo grazie all’operato di medici e personale valorosi, come quelli di cui è dotato il Poliambulatorio di Vieste».
Venissero in visita a Vieste, cosa troverebbero sul campo di battaglia i manager di Vendola?
«Dovrebbero premiare i medici ed il personale, appunto, che ogni giorno si misurano con situazioni impressionanti ma di cui riescono a venire sempre a capo anche in luglio ed agosto. Quanto alla Asl ed a chi la gestisce, ricevono solo input di ridimensionamento di mezzi, prestazioni e servizi. La guardia medica turistica ha funzionato a singhiozzo per tutto luglio. Una situazione insostenibile che ho rappresentato con ogni mezzo comunicativo al direttore generale Castrignanò. Telegrammi, lettere sono lì agli atti, ma di risposte concrete poco o nulla. Questa è la situazione che non esito a definire allarmante».
Sindaco, lo scorso autunno, imperava su Vieste una pericolosa escalation di microcriminalità e di fenomeni estorsivi, la ritiene una minaccia ormai debellata?
«Diciamo che ci sono buoni presupposti per ritenere cessata quella emergenza, anche se non bisogna comunque abbassare il livello di guardia. Quella situazione era in effetti sempre più allarmante e incuteva non poca inquietudine. Tuttavia è stato uno di quei casi dove, lo posso dire con una punta di soddisfazione, l’amministrazione comunale ha fatto quadrato con la società civile impersonata dall’Associazione Antiracket, con le forze dell’ordine tutte, con il Prefetto ed alla fine, grazie a questa voglia di reagire, di non cedere al vile ricatto ed agli ottimi risultati investigativi e di contrasto ottenuti dalle stesse forze dell’ordine, possiamo guardare al futuro con maggiore ottimismo, senza, ripeto, abbassare il livello di guardia».
Le notti dell’estate viestana sono spesso segnate da rumori e crescenti molestie alla quiete pubblica…
«Noi abbiamo emanato un ordinanza che tiene in equilibrio due esigenze: quella di non spegnere il paese a mezzanotte e quella di assicurare anche il giusto rispetto della quiete pubblica. Nel centro abitato si può suonare al massimo fino a mezzanotte e previa autorizzazione, fuori dal centro abitato per le strutture che ne hanno i requisiti vi è un orario di apertura al pubblico che consente la fruizione del locale anche oltre la mezzanotte. A tutti è segnalato il dovere di rispettare le norme in fatto di emissione sonore pena sanzioni. Ci aiutano le forze dell’ordine che in diversi casi hanno proceduto alla chiusura anticipata dei locali trasgressori ed al sequestro di attrezzature sonore».
Sindaco, se si ripresenta alle prossime elezioni, pensa di farcela?
«Sono ottimista di natura e non mi arrendo facilmente e poi c’è sempre l’aiuto di Dio».
Buone vacanze, sindaco. Anche se sappiamo che un sindaco, in realtà, non va mai in vacanza.