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Carpino/ Il paese dei telai, dell’olio e del vino

Chiamato anticamente Castel Caprile, il centro abitato di Carpino deriva il suo nome da un albero simile al faggio, appunto il carpino. Il castello, sorto su uno sperone roccioso, è già citato nei documenti del XII secolo; sarà feudo di donna Margherita Burgundi e, come tanti altri centri garganici, passerà poi a vari signorotti, quali i Della Marra, i di Sangro, i Loffredo, i Vargas ed i Brancaccio.  Il paese si sviluppa in più quartieri antichi, ognuno con un nome particolare: il Casale, il Carminale, sorto intorno all’antico castello feudale, con tracce di una chiesa dedicata a San Giorgio ed ancora: la Ripa, che indica l’agglomerato di case sorto nei pressi della chiesa Madre dedicata a San Nicola. Altre chiese di interesse storico sono quella più recente titolata a Sant’Anna ed altra dedicata a San Cirillo, il cui nucleo originario risale al Trecento. Una miriade di stradine si sviluppano a pettine dal vecchio castello fino alla piazza principale del paese, vera platea chiacchierina, dove giovani ed anziani, uomini e donne, si raccolgono nei giorni di festa. Fra le vecchie case non é difficile scorgere ancora tratti delle vecchie mura di difesa, ormai inglobate fra le abitazioni più recenti. Nelle case si conserva ancora qualche rustico telaio di legno con cui le donne di Carpino tessono panni e corredi. Sul colle ove sorge il paese l’aria è purissima e nei primi anni del ‘900 un noto geografo, il Beltramelli, scrisse: «A Carpino, l’aria vi è saluberrima!».
Ed in una citazione più antica, null’800 il Manicone scrive: «Benigno e dolce è il cielo carpinese… ed assai temperato d’inverno» – Una paese «dall’aria buona» può essere definito Carpino, già noto per il Folkfestival; gli ingredienti certamente non mancano, basta guardarsi intorno ed ecco l’azzurro del cielo che si fonde con quello dei mare sulla linea labile del lontano orizzonte per conquistarci con la sua bellezza, mentre la fresca brezza della vicina foresta Umbra ci porta il delizioso profumo delle fave con l’olio prodotti nelle contrade carpinesi.