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Vieste/ Diritto alla salute non chiacchiere

Riceviamo e pubblichiamo.

 

Mi chiamo Giuseppe Caruso ho 33 anni sono Viestano d’origine e ci tengo alla nostra comunità. Il  giorno 27 settembre alle 16.00 circa, mentre stavo facendo dei lavori in campagna, la motosega mi sfuggiva di mano procurandomi un’ “Ampia ferita lacero contusa della parete toracica antero-laterale sinistra”. Un amico che era con me mi accompagnava prontamente al pronto soccorso di Vieste. Appena arrivati sono stato assistito, con professionalità e gentilezza, dal medico e dagli infermieri di turno. Dopo una prima visita, la dottoressa mi ha detto che la ferita era profonda e che potevano essere stati interessati organi interni e vitali. A quel punto mi ha comunicato che  aveva chiamato il 118 (elicottero) anche perché l’ambulanza era “una” e non poteva muoversi da Vieste. In pochi minuti vengo trasportato in ambulanza all’omnisport (base di atterraggio dell’elicottero 118). Dopo un controllo da parte del medico dell’elicottero vengo trasferito all’ospedale di San Giovanni Rotondo “Casa Sollievo della Sofferenza”. Appena giungo al pronto soccorso dell’ospedale (uno tra i migliori in Italia) mi aspettava una accoglienza  stile “ER  Medici in prima linea”. La sala operatoria era già allertata e dopo un’ora e mezza ne esco sano e salvo con una degenza post-operatoria di circa venti giorni.
Innanzitutto ringrazio il personale medico del pronto soccorso di Vieste per la competenza e la meravigliosa accoglienza, poi quello di San Giovanni Rotondo e tutti i medici e gli infermieri del reparto Chirurgia 2 Toraco–Polmonare, e  Dio che ci ha messo una mano. 
Però, c’è sempre un però, sono venuto a conoscenza proprio in ospedale che un mio compaesano poche ore prima il mio incidente aveva riportato un trauma come il mio ma al piede, e che, non per volere dei medici del pronto soccorso di Vieste ma per protocollo e vista la disponibilità dei mezzi e l’urgenza, è stato costretto a fare un’ora di macchina per raggiungere l’ospedale. Ancora poco dopo la mia urgenza  ce n’é stata un’altra, che, per carenza di mezzi, non è stata trattata con i miei stessi standard. A questo punto la domanda e d’obbligo: Chi prima arriva prima si salva? Perché due urgenze simili non possono essere servite allo stesso modo? E dove siamo a Vieste o a Kabul? Ah no, mi sbaglio! Lì e meglio: lì c’è l’ospedale di EMERGENCY che è stato costruito con poche centinaia di migliaia di euro di donazioni. E noi Viestani, che paghiamo fior di tasse, dobbiamo accontentarci di un’eliambulanza che ci è stata tolta o di un elicottero del 118 che la notte non vola, che quando ci sono più di quaranta gradi centigradi non vola, che quando è maltempo non vola, che quando c’è un’altra urgenza è già in volo.
Domanda: ma tutto questo vi sembra giusto? Vi sembra giusto nei confronti di un paese come Vieste che da solo accoglie diversi milioni di turisti in pochi mesi, con un trasferimento di ricchezze verso la regione in termini  di tasse di diversi milioni di euro? Senza parlare del fatto del servizio di poliambulatorio con livelli scarsi, ad esempio il servizio radiografie, l’ortopedico che è presente solo un giorno a settimana. Vi ripeto, in paesi del terzo mondo  EMERGENCY con pochi soldi (cinquecento seicento mila euro) ma spesi bene, ha costruito ospedali con gli standard europei.
Qui la “politica non centra niente”, questa è roba per persone  che hanno famiglia e che sanno che un domani possono trovarsi loro stessi ad averne bisogno. Per coloro i quali intendono la politica con la P maiuscola non interessandosi di miseri “affarucci” ma della collettività.  La costituzione con gli artt. 2, 3 e 32 tutela l’individuo nel bisogno di personalità e socialità, un diritto alla salute riconosciuto come fondamentale diritto dell’individuo. Lo stato deve attuare programmi di prevenzione, di cura, di riabilitazione e di intervento per perseguire il benessere psicofisico della popolazione.  Il diritto alla salute è inteso come “diritto sociale” che realizza nella sanità il principio di eguaglianza fra i cittadini. Negli stessi articoli si ribadisce la gratuità delle prestazioni sanitarie a favore degli indigenti e la tutela della salute è vista come strumento di elevazione della dignità sociale dell’individuo e di conseguenza della collettività.
Che belle parole dice la Costituzione! Peccato che il tutto sia stato offuscato dalla possibilità di fare qualche “affaruccio”. Con gli “affarucci” non si va da nessuna parte, bisogna vivere invece in base ai propri valori!!!!
Per informazione, se nel trauma che ho riportato fossero stati interessati organi vitali né il trasferimento con  l’eliambulanza né con l’elisoccorso mi avrebbero potuto salvare ma solo una sala operatoria a Vieste. Questo è ciò che mi hanno riferito i medici.
Domanda: quanta gente si sarebbe potuta salvare con un ospedale e soprattutto quanta ne dovrà morire ancora prima di costruire un poliambulatorio funzionante e una chirurgia d’intervento a Vieste?

Giuseppe Caruso