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Orsara si prepara alla notte dei Fucacoste

 

L’attesa del 1°novembre, la festa dei falò e delle teste del purgatorio

Mancano due settimane alla festa dei Fucacoste e cocce priatorije (falò e teste del purgatorio), ma Orsara di Puglia si sta già preparando a celebrare i significati e a vivere le suggestioni della notte a cavallo fra l’1 e il 2 novembre. A Orsara di Puglia, la notte di “tutti i santi”, quella del primo giorno di novembre, si celebra una festa antichissima. A pochi giorni dall’evento, tutti sono indaffarati nei preparativi. Le famiglie cercano di accaparrarsi le zucche migliori per i propri bambini. 

Saranno proprio i più piccoli, con l’aiuto di nonni e genitori, a intagliare queste grandi “mongolfiere” arancioni per renderle “umane” e dotarle di occhi, naso, bocca e adeguarle a ospitare un lume al loro interno. La preparazione delle “cocce priatorije” è solo una delle incombenze da assolvere: affinché la festa sia perfetta, come vuole la tradizione, occorre accatastare per tempo tutto il legname necessario a preparare un falò che faccia invidia a quello del vicino. E poi non bisogna dimenticare vino, carne, pane, patate e dolci tipici, vale a dire le pietanze e gli ingredienti che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo medievale si terrà un banchetto a base di piatti “poveri” ma gustosi e in tutto il paese saranno esposte centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate al loro interno. Gli orsaresi, gelosi e orgogliosi custodi delle loro antiche tradizioni, ogni anno, in questo periodo, si affannano a spiegare ai visitatori che la loro festa e i suoi significati più profondi non hanno nulla a che fare con “Halloween”, ormai diventato un appuntamento commerciale. L’evento che si celebra a Orsara di Puglia, al contrario, è ancora profondamente legato al culto dei defunti e rifugge dal “rito” consumistico del “dolcetto o scherzetto”. Uno dei momenti più suggestivi dei Fucacoste è quello che scatta alle 19: al risuonare delle campane della Chiesa Madre ci sarà l’accensione di un falò in ogni strada. Un consiglio pratico per quanti hanno intenzione di andare a Orsara a godersi lo spettacolo: è meglio arrivare presto in paese, o comunque entro le 19, poiché da un certo orario in poi diventa sempre più difficile fare ingresso nel centro storico. L’attrazione che questo appuntamento esercita sulla gente è molto forte. Orsara di Puglia si trasforma, acquisendo le caratteristiche di un luogo magico. Davanti all’uscio di ogni abitazione si vedono grandi tavolate. Si mangia per strada, in una grande comunione collettiva che riempie il borgo di voci, risate, musica e allegria. E poi c’è il mistero di una notte che sembra davvero fare abbracciare due mondi: uno materiale e visibile, l’altro ultraterreno e impalpabile. La tradizione vuole che le anime del Purgatorio (Cocce priatorije) possano purificarsi attraverso il fuoco dei fucacoste e trovare la via del Paradiso, che viene indicata loro dai lumi nascosti dentro le zucche. E’ la festa della luce, dunque, non quella delle tenebre (come invece è per Halloween). In onore dei defunti, che in processione attraversano il paese dopo la mezzanotte, si consumano cibi poveri ma ricchi di significati simbolici: il grano lessato e condito col solo mosto cotto, le patate, le cipolle, le uova e le castagne cotte sotto la brace.

La Carta d’Identità di
FUCACOSTE E COCCE PRIATORIJE

La notte dei fuochi
Nella notte tra l’1 e il 2 novembre, a Orsara di Puglia, è il momento dei falò e delle teste del purgatorio. Questa è la notte dei fuochi, la notte più lunga e più luminosa dell’anno. In ogni via, piazza e slargo del paese c’è un covone che arde, scintille che ascendono al cielo. E’ una notte magica.

Le zucche lanterna
Beffarde, sorridenti, misteriose: nella notte dei falò, le anime del purgatorio sono guidate dai lumi posti all’interno delle zucche che prendono sembianze umane. In questo periodo, gli orsaresi scelgono le zucche più belle dei loro campi e le intagliano per la notte del 1° novembre.

Vivi l’esperienza
Partecipare a questo grande evento, che ogni anno richiama migliaia di persone, è un’esperienza unica. Nei giorni che precedono l’appuntamento e fino alle prime luci del 2 novembre, Orsara diventa un luogo pieno di magia, un luogo che vale la pena vivere intensamente.

Quando
La notte dei Fucacoste è quella che va dalla sera del 1°novembre all’alba del giorno seguente. Molti si confondono, immaginando si tratti di halloween: niente di più sbagliato. La festa dei falò è diversa non solo nei significati e nello spirito che la caratterizzano ma anche per ciò che attiene al momento in cui si celebra: halloween si svolge la notte del 31 ottobre, la notte dei fucacoste va in scena 24 ore dopo.
Il ‘quando’ è molto importante anche da un altro punto di vista: per godersi appieno l’evento, è importante essere in paese già del mattino dell’1 novembre o anche prima, in modo da vivere l’attesa, la preparazione, la vera e propria trasformazione del paese man mano che si avvicinano il tramonto e i rintocchi delle campane che danno il via all’accensione dei fuochi.
I giorni che precedono la festa sono particolarmente intensi per le famiglie orsaresi. C’è chi raccoglie la legna che alimenterà i falò, chi prepara i dolci e le pietanze tipiche per i banchetti del 1° novembre, chi raccoglie e intaglia le zucche da trasformare in lanterna.

L’attesa
Nei giorni che precedono la festa del 1°novembre, Orsara di Puglia vibra al ritmo di una crescente frenesia. L’attesa e la preparazione all’evento sono vissute in ogni casa da tutti i componenti delle famiglie. C’è da preparare i falò, bisogna raccogliere molta legna selezionando quella migliore, ma è necessario anche selezionare le zucche più belle, insegnare ai più piccoli come intagliarle, addobbare ogni finestra, balcone e porta d’ingresso.
A pochi giorni dall’evento, tutti sono indaffarati nei preparativi. Le famiglie cercano di accaparrarsi le zucche migliori per i propri bambini. Saranno i più piccoli, con l’aiuto di nonni e genitori, a intagliare queste grandi “mongolfiere” arancioni per renderle “umane” e dotarle di occhi, naso, bocca e adeguarle a ospitare un lume al loro interno. Ma la preparazione delle “cocce priatorije” è solo una delle incombenze da assolvere: affinché la festa sia perfetta, come vuole la tradizione, occorre accatastare per tempo tutto il legname necessario a preparare un falò che faccia invidia a quello del vicino. E poi non bisogna dimenticare vino, carne, pane, patate e dolci tipici, cioè tutte le pietanze e gli ingredienti che saranno consumati nella notte del 1° novembre, quando in ogni stradina del borgo medievale si terrà un banchetto a base di piatti “poveri” ma gustosi e in tutto il paese saranno esposte centinaia di zucche lavorate in modo creativo e illuminate al loro interno.
Quest’anno, le serate del 30 e del 31 ottobre saranno animate da un paio di piccoli eventi organizzati dall’Amministrazione comunale.

Approfondimenti: http://orsaradipuglia.blogspot.com/p/la-notte-delle-notti.html