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Peschici/ Appalti pilotati e corruzione: 23 arresti

Gare pilotate, logiche lottizzatorie e uso spregiudicato del codice degli appalti. Ecco come – secondo gli inquirenti – venivano affidati i lavori pubblici al Comune di Peschici, dove si è abbattuta una vera e propria bufera con l’arresto del sindaco Domenico Vecera e parte della sua amministrazione: l’ assessore all’ambiente, un consigliere comunale e di alcuni dipendenti del comune, tra cui il responsabile del III Settore tecnico.  In tutto sono 23 le ordinanza di custodia cautelare (11 in carcere e 12 ai domiciliari) eseguite dai carabinieri del Comando provinciale di Foggia, coordinati dalla procura della Repubblica del centro federiciano, tra Vico del Gargano, Foggia e Lucera e naturalmente Peschici. Pesanti le accuse: per inquirenti otto degli indagati hanno costituito una vera e propria associazione per delinquere finalizzata al alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione ed una serie di reati tra cui la corruzione. I fatti si riferiscono ad un gara d’appalto relativa al ripristino e messa in sicurezza delle strade maggiormente danneggiate dal terribile incendio del 2007. Gli indagati avrebbero costretto la ditta vincitrice della gara, la foggiana "D&B" a subappaltare i lavori ad aziende di fiducia locali. L’importo dell’appalto si aggirava intorno ai 350mila euro. I militari hanno indagato anche sulla spartizione di appalti e di lavori di somma urgenza, affidati in via quasi esclusiva ad una cooperativa sociale "Omibus"; mentre ad altre aziende locali venivano destinate piccole quote dei lavori affinchè non si lamentassero mediante esposti e denunce. Per gli inquirenti il danno che questo sistema avrebbe creato alla casse del comune di Peschici è di quasi un milione e mezzo di euro, cifra che, probabilmente, non per caso, rappresenta l’attuale disavanzo di bilancio.