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Gargano/ Contro la mafia, il Patto per la sicurezza

Mantovano a Monte Sant’Angelo ha incontrato i sindaci del territorio. “Non è con l’aumento di caserme che si combatte questa battaglia, solo nel 2010 la provincia di Foggia è seconda a quella di Caserta per l’invio di poliziotti e carabinieri”.

 

Un “Patto per la sicurezza” per contrastare l’escalation di criminalità sul Gargano. Lo ha annunciato il sottosegretario all’Interno Al- fredoMantovano, ieri a Monte Sant’Angelo, nel corso del vertice per la sicurezza e l’ordine pubblico alla presenza dei sindaci del promontorio che, al rappresentante del Governo, hanno chiesto maggiore sicurezza e più presenza di forze dell’ordine. L’incontro segue il vertice sulla sicurezza che si è svolto,’ la settimana scorsa, a Vico del Gargano per affrontare la situazione della criminalità. Una situazione, come l’aveva definita al Corriere del Mezzogiorno il prefetto di Foggia, Antonio Nunziante «esplosiva e pericolosa>, all’indomani dei due duplici omicidi che hanno nuovamente insanguinato il Gargano. In dieci giorni la “Montagna del sole” ha contato il brutale omicidio dei fratelli Giovanni e Martino Piscopo di Vieste e di Pietro e Sailte Zimotti, padre e liglio, allevatori cli Cagnano Varano. Nel corso dell’incontro il sottosegretario Mantovano ha ribadito che sul Gargano è in atto una “guerra” contro la criminalità; una guerra che coinvolge non solo le istituzioni e le forze dell’ordine ma tutti e «tutti – ha ribadito il deputato – devono fare la loro parte». Un chiaro messaggio alla popolazione del Gargano, spesso accusata di omertà e di silenzio davanti ad eventi criminosi. A Monte Sant’Angelo, Mantovano ha anche sottolineato che la criminalità non la si combatte con più uomini o più caserme della polizia e dei carabinieri. «Da un anno a questa parte – ha detto il sottosegretario – la provincia di Foggia per quantità e qualità di rinforzi è seconda solo alle forze inviate in provincia di Caserta. Ma non dobbiamo credere che ogni emergenza criminale si risolva con più uomini e più caserme». Un chiaro no, dunque, a chiedeva di istituire sul Gargano un altro commissariato di polizia: una richiesta che potrebbe essere esaudita in non meno di tre anni e con personale amministrativo.
Intanto da sabato sul promontorio sono al lavoro 12 carabinieri del Reggimento Cacciatori di Sardegna, impegnati al controllo del territorio con i 30 carabinieri della Cio, la Compagnia di intervento operativo di Bari, già da tempo in Capitanata. Ecco perché un’arma per combattere la criminalità potrebbe essere un nuovo “Patto per la sicurezza” in grado di offrire ai sindaci gli strumenti idonei e le procedure per mettere in atto quelle azioni utili a contrastare il fenomeno della criminalità organizzata sul territorio. Come quella di installare un sistema satellitare in grado di controllare un territorio che per morfologia e struttura a volte è del tutto impenetrabile e sicuro rifugio per i latitanti. E proprio la cattura dei latitanti – in particolare Giuseppe Pacilli e Angelo Notarangelo – e la lotta all’abusivismo sono i due principali obiettivi per restituire il Gargano alla sua gente. Obiettivi che potrebbero essere messi nero su bianco. nel “Patto per la Sicurezza” del Gargano che potrebbe essere sottoscritto – con l’accordo tra i sindaci – entro pochissime settimane.
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