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Il primo cittadino di Rignano messo alla porta dal maggior partito responsabile della sua elezione

Un record assoluto per Antonio Gisolfi, il primo in Italia ad essere espulso da due movimenti politici in un solo mandato a comunicarlo il segretario cittadino Domenico Capuano.Cresce intanto l’attesa per la presentazione di "sinistra popolare" – nei prossimi giorni l’avvio degli incontri con i movimenti politici cittadini.

 

Nella calza della Befana il sindaco di Rignano Garganico, Antonio Gisolfi, trova una brutta sorpresa: l’espulsione ufficiale dal Partito della Rifondazione Comunista. A renderlo noto il segretario cittadino del PRC Domenico Capuano, che ha informato la stampa su questa importante decisione del suo movimento. Da qualche ora, quindi, il primo cittadino del più piccolo comune del Parco Nazionale del Gargano non potrà più fregiarsi dello stemma della falce e del martello, lo stesso che, assieme al logo del movimento civico "Rignano che vogliamo" (una famiglia), lo hanno portato a vincere nel 2007 dapprima le primarie del centro-sinistra e successivamente le elezioni comunali. Capuano ha cercato invano di incontrare il sindaco nei giorni scorsi, dopo il suo rientro dalle vacanze in terra di Germania. "Il cellulare squillava squillava squillava ma mai nessuno rispondeva – ha spiegato il segretario del PRC – volevamo sapere cosa aveva deciso rispetto alla nostra richiesta di apertura della crisi politica e di rimpasto della giunta amministrativa. Sono 12 mesi che glielo chiediamo invano, ha sempre rimandato, infischiandosene delle richieste della base. A nome e per conto degli iscritti e dei simpatizzanti del PRC non posso che ufficializzare l’allontanamento di questo personaggio dal Partito. Voglio solo ricordare ad Antonio che chi dimentica da dove viene non va molto lontano nel suo cammino. Inoltre, al primo cittadino voglio ricordare che sta prendendo in giro i compagni più anziani e i tanti giovani che lo hanno sostenuto. Prima o poi dovrà trovarsi davanti alla propria coscienza. Se con noi si è comportato così, figuriamoci con il resto del popolo, un popolo che non dimentica e che lo punirà al momento opportuno. Questo è certo". Ora bisognerà capire cosa faranno gli altri due esponenti del PRC eletti in consiglio comunale, l’assessore Tonino Renza e l’ex-assessore Domenico Capuano. Il primo, a quanto si è capito, in incontri politici presso la sede del PRC avrebbe più volte chiesto l’allontanamento dall’esecutivo del vice-sindaco Matteo Orlando (PD), proposta sempre ignorata da Gisolfi. Il secondo, non è una sorpresa dell’ultimo momento, è di fatto un uomo di Orlando e prossimo ad aderire al Partito Democratico o all’Api. Da alcune indiscrezioni, infatti, salvo smentite, sembra che possa nascere in paese il movimento API fondato da Francesco Rutelli e voluto in loco proprio dal vice di Gisolfi. Cosa accadrà? Lo si saprà nelle prossime ore. Intanto Capuano annuncia la prossima presentazione del movimento politico "Sinistra Popolare", ideato per riunificare tutte le anime della sinistra rignanese attorno ad un unico simbolo. La SP guarda con interesse a Sinistra Ecologia & Libertà, ai Socialisti Dauni, al Nuovo Psi, all’Udc, ai dissidenti del PD, al movimento civico "Amore per Rignano" e agli intellettuali rignanesi in sede e fuori sede. Fino a Pasqua, infatti, saranno convocati una serie di incontri bilaterali con le formazioni politiche sopra citate. Ritornando a Gisolfi, problemi si registrano anche all’interno della giunta, dove i rapporti tra Renza e Orlando si sarebbero fatti più rissosi nelle ultime settimane (che Orlando abbia saputo delle proposte di allontanamento rivolte, pare, al primo cittadino da un suo collega di giunta?). Tutto ciò mentre l’assessore all’urbanistica Luigi Di Claudio (Socialisti Dauni) continua con il suo percorso solitario verso la conclusione naturale di questo esecutivo, aperto al dialogo con chiunque voglia costruire una nuova maggioranza capace di meglio governare il paese dal 2012 al 2016. Di Claudio si dice rispettoso della volontà popolare, la caduta anticipata di Gisolfi significherebbe tradire chi lo ha votato e lo ha osannato tra i maggiori suffragati nel 2007. Ma la politica, si sa, è l’arte del compromesso e dell’impossibile, per cui mai escludere sorprese e imprevisti. Per concludere, va ricordato che il sindaco è forse uno dei pochi politici d’Italia ad aver subito due espulsioni da altrettanti movimenti politici, prima da "Rignano che vogliamo", poi da Rifondazione Comunista. Complimenti!

Angelo Del Vecchio

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