Menu Chiudi

ASSEGNATI AL GARGANO I CAMPIONATI ITALIANI ORIENTEERING DEL 2012

Nel 2012 previsti un migliaio di atleti, provenienti da tutta Italia e dal nord Europa. 

 

FISO e Gargano, un sodalizio vincente nello sport e nel turismo. La Montagna del sole diventa epicentro, non solo nazionale, dell’orienteering: sport nord europeo che si basa sull’orientamento nei boschi. Infatti il Consiglio Federale Nazionale della F.I.S.O.  (Federazione Italiana Sport Orientamento) rappresentata dal Presidente ing. Sergio Grifoni,  nella seduta del 27 febbraio 2010, ha assegnato al Gargano i campionati italiani del 2012 di Orienteering. Imbastitore del binomio sport e turismo, è stato il delegato allo sport del comune di Vico del Gargano Nicolino Sciscio (comune capofila). “Un consistente flusso turistico si sposterà da noi sono attesi 1.000 atleti. Un modo per promuovere il territorio, e farne scoprire le bellezze naturalistiche, non solo della costa ma anche quelle della zona interna, in alcuni punti ancora inesplorate e particolarmente suggestive. Abbiamo scelto questo sport –ha spiegato Sciscio-, perché è a bassissimo impatto ambientale, che si adatta perfettamente con le valenze paesaggistiche del nostro territorio, ed è anche in grado di catalizzare i flussi turistici del nord Europa.”
Il presidente della F.I.S.O. Puglia, Luigi Laricchia, evidenzia la motivazione della scelta dei ‘Campionati Italiani’ sul Gargano. “Il Gargano è zona di eccellenza tecnica per la disciplina dell’orienteering. Quello che si sta facendo è un lavoro di squadra per rilanciare quest’area nel Mondo e garantire così la  destagionalizzazione dei flussi turistici.”
Nel 2011 diverse le attività orientistiche: gare regionali a maggio e settembre con circa 200 atleti ed appassionati pugliesi; previsto invece a ottobre, presso la Caserma aeronautica Jacotenente, il Corso di Formazione di 1^ Livello, per docenti, dirigenti di ogni ordine e grado e appassionati di Orienteering.
L’Orienteering è uno sport nato nei paesi scandinavi, in Italia non è ancora molto conosciuto, mentre in quei Paesi è lo sport nazionale, come da noi il calcio. Fare Orienteering significa avanzare sul terreno con l’aiuto di una cartina e di una bussola, determinando da soli la via migliore da percorrere, in base a scelte che tengano conto delle condizioni del terreno, della rete di strade e sentieri, degli ostacoli o delle zone pericolose, cercando di valutare quale sia il percorso più veloce e vantaggioso per raggiungere la meta prefissata. La gara di corsa di orientamento è praticamente una campestre dove però i concorrenti,
partiti uno per volta a distanza di alcuni minuti l’uno dall’altro, con l’ausilio di carta e bussola, devono raggiungere nel minor tempo possibile il traguardo passando attraverso una serie di punti di controllo. Al
momento della partenza viene consegnata a ciascun concorrente una carta topografica molto particolareggiata, sulla quale sono indicati con segni convenzionali la partenza, l’arrivo e i vari punti di controllo intermedi. Questi punti sulla cartina sono numerati progressivamente ed uniti con una linea
retta ad indicare l’ordine da seguire durante la gara. Una volta partito, il concorrente sarà solo e non troverà alcuna segnalazione sul percorso. Quando il concorrente giungerà sul posto corrispondente ad un punto di controllo segnato in cartina, troverà come riferimento un prisma triangolare bianco e arancione detto Lanterna, sul quale troverà una pinza punzonatrice che servirà per bucare il cartellino (o testimone) che ogni concorrente porta con sé per dimostrare l’avvenuto passaggio. Vince chi realizza il tempo migliore transitando in tutti i punti di controllo previsti. Il concorrente forte nella corsa, quindi, preferirà un percorso principalmente su sentieri, anche se più lungo; al contrario, il concorrente più abile nell’orientamento s’inoltrerà nel bosco fitto, lasciando sentieri e strade sicure, prenderà più rischi ma farà un percorso più corto. Attenzione comunque a non confondere l’orienteering con la caccia al tesoro: in quest’ultima prevale spesso il fattore fortuna, nella gara di corsa di orientamento, invece, il migliore riesce a prevalere solo in base alle sue capacità atletiche e alle sue abilità orientistiche.