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Ufficio Dda, Russo: primo passo per sezione distaccata Corte d’Appello

Mafia del Gargano, Grasso: Siamo di fronte ad una criminalità che ha una carica di intimidazione molto aggressiva.

 

"Un primo passo verso l’istituzione della sezione distaccata della Corte d’Appello qui in Capitanata". Questo il commento del Procuratore Capo di Foggia, Vincenzo Russo alla notizia della realizzazione di un ufficio decentrato della Direzione Distrettuale Antimafia a Manfredonia. Notizia giunta questa mattina direttamente dalla voce del Procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, nel corso di un’iniziativa sulla legalità tenutasi all’istituto scolastico Blaise Pascal. "Si tratta – afferma Russo – di una sede decentrata che sarà riservata a quei magistrati della Dda di Bari che già si occupano della criminalità di Capitanata". Ufficio che sarà ospitato in uno dei due beni confiscati alla mala locale. "Resta ancora da individuare con certezza la sede – sostiene Riusso". Attualmente sono due gli immobili sottratti alla criminalità: quello appartenuto al boss Federico Trisciuoglio a Siponto e un altro in località Sciale delle Rondinelle, lungo la Riviera Sud. La sede dovrebbe essere occupata dal sostituto procuratore Giuseppe Gatti e da un altro magistrato che sarà indicato dal procuratore antimafia di Bari Antonio Laudati. Una base logistica strategica per la lotta alla mafia del Gargano, definita dal Procuratore Grasso: "Una mafia atipica, molto violenta ed aggressiva’. Noi siamo abituati a mafie – ha detto Grasso – che cercano di mediare, di infiltrasi, che cercano di penetrare tra le maglie del potere. Siamo di fronte ad una criminalità che ha una carica di intimidazione molto aggressiva. La Puglia è caratterizzata da una serie di organizzazioni criminali, che sono, sì, di tipologia mafiosa, ma non sono strutturate come le grosse organizzazioni tradizionali, vedi mafia, camorra e n’drangheta; ma attraverso collegamenti con queste associazioni la mala locale ha raggiunto la "dignità" di essere nominata come la 4^ mafia del Paese. Bisogna mettere in atto – ha concluso Grasso – tutta una serie di strategie. Bisogna colpire non soltanto la mafia militare, ma anche quella che si infiltra nelle istituzioni; quella che cerca di accaparrarsi gli appalti pubblici; quella che cerca di ottenere posizioni di vantaggio nella sanità o nel contesto amministrativo".