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Che bella cosa la scrittura!

 

Scrivere è il toccasana per quei cuori insoddisfatti, è la medicina migliore per quegli animi tristi. Con una semplice penna ed un foglio di carta, puoi godere del lusso di un viaggio lunghissimo, attraverso realtà lontane e mondi fantastici. Puoi toccare, con l’aiuto della tua fantasia, mete sconosciute e liberarti, talvolta, del tuo “male di vivere”. Ti si aprono nuovi orizzonti dove la terra non finisce mai e dove il cielo è così vicino, che toccare una stella è facilmente possibile.

Scrivere avvicina i cuori ai sentimenti; attraverso il semplice inchiostro, si è capaci di trasmettere le più svariate emozioni che, proprio grazie alla scrittura, tengono vicine persone lontanissime. E ciò che la vita, a volte amara, è capace di cancellare, non potrà mai davvero morire una volta che, composto, verrà letto da chi avrà il coraggio di aprirvi il cuore.
Ed è proprio con questo turbinio di pensieri che nasce “Questo uomo nuovo”.
I nostri personaggi, costretti a rimanere lontani, trovano negli scritti reciproci, l’intimità di un tenero approccio, la consolazione di un amore troppo grande per essere taciuto.
È nella vicendevole contemplazione che si attua il viaggio introspettivo delle due figure, una delle quali però costretta a non cedere alla disperazione; così diverse nei vissuti, ma così uguali nella sofferenza.
È l’esplicazione del sentimento più grande, la forza di un amore impetuoso che non conosce confini ed ostacoli, quello più intenso e vero: l’amore tra una madre e i suoi figli.
Sempre, nella vita sarà così: nelle azioni, nelle scelte…. Davanti ad uno specchio, prima o poi, ci renderemo conto di essere simili ai nostri genitori, più di quanto ci aspettassimo: una parte di loro, forse la migliore, vivrà dentro di noi per sempre! Anche questo è “Questo uomo nuovo”.