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Isole Tremiti/ Un piano contro le trivellazioni

Contromosse contro il via libera alle prospezioni sismiche al largo della riserva marina protetta delle Isole Tremiti. Dopo l’assemblea aperta di Peschici di giovedì, nuovo vertice nella sede della provincia di Foggia su iniziativa del parco nazionale del Gargano.  Il fronte dei Comuni e delle associazioni, oltre ovviamente a Provincia e ente parco, ha messo a punto una serie di iniziative. Tra queste l’istituzione di un gruppo di lavoro per arrivare all’ampliamento dei confini dell’area marina. Così, visto che in un arco di 12 miglia dal perimetro della riserva naturale è impedita qualsiasi azione che possa interferire con la salvaguardia dell’ecosistema, lo specchio d’acqua individuato per le ricerche di petrolio diventerebbe automaticamente zona off limits.

Questa, così come altre rivendicazioni e azioni di pressione (coinvolgimento di Federparchi perché chieda al governo la proroga della moratoria alle trivellazioni disposta dopo il disastro della petroliera affondata al largo della Louisiana, proposta dell’ampliamento del Sito di interesse comunitario e dell’istituzione della Zona di protezione speciale a mare, approvazione del regolamento dell’area marina protetta), resta legata a doppio filo all’esito dell’incontro che enti e associazioni avranno il 27 aprile con il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo.

Si muovono anche i consigli regionali. Ieri il presidente pugliese, Onofrio Introna, ha ricevuto il sostanziale via libera dall’omologo dell’Abruzzo a tenere una seduta congiunta delle assemblee elettive proprio sui temi delle trivellazioni in mare. Si attende ora che a rispondere sia il presidente del Molise. «Quello che mi chiedo – commenta Introna – è perché, se l’Adriatico è così pieno di petrolio, lasciamo che ad estrarlo siano le compagnie straniere. Di contro se la nostra compagnia petrolifera, l’Eni, non ritiene utile perforare in Adriatico o ritiene che quei giacimenti non siano economicamente interessanti, allora in base a quale autolesionismo lasciamo che vengano dall’estero a scassarci i fondali marini? È forse per quelle poche sterline di royalties? E quali royalties potranno mai coprire i disastri arrecati dalle piattaforme petrolifere al nostro turismo o alle flottiglie di pescherecci su cui si basano intere economie?»

L’azione congiunta di consigli regionali, provincia di Foggia (con il presidente Antonio Pepe), parco del Gargano (con il commissario Stefano Pecorella), e associazioni (Italia Nostra sezione Gargano, Wwf, comitato Tutela del mare, Fai Foggia, Pro Natura, Mejofauna, Ambiente & Vita, Salute e territorio Troia, Legambiente Puglia, Lipu, Fare ambiente) potrebbe, come estrema misura, condurre anche all’impugnazione davanti al Tar del decreto di autorizzazione alle prospezioni sismiche.

Di «grave ingerenza ai danni di un territorio che non è stato mai consultato» parla, riferendosi alle ricerche di petrolio alle Treniti, anche il capogruppo Udc del Consiglio regionale pugliese, Salvatore Negro. «Mi auguro che il governo ascolti il no unanime da parte di tutte le forze politiche».