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Peschici/ Il sindaco Vecera ritorna e si toglie un pò di sassolini dalle scarpe

Torna battagliero il sindaco di Peschici: “Gettato fango su persone oneste”.

 

Il sindaco di Peschici, Mimmo Vecera, è tornato a sedere sui banchi del Consiglio Comunale. Era stato coinvolto, con l’assessore Michelino Vecera, ed il Consigliere Giovanni Corso nel blitz Clessidra dello scorso 3 novembre; un indagine che si è conclusa con l’arresto di 23 incensurati di Peschici; e che sembra si stia sgretolando come un castello di sabbia (già decaduta l’accusa si associazione a delinquere, il capo d’accusa maggiore). Lunedì sera, Peschici è ancora assopita; l’aria gelida di tramontana che stenta a calare svuota le strade; ma non la sede consiliare del comune garganico. Lunedì sera il Sindaco torna ad essere tale. L’amministrazione al completo saluta il ritorno del primo cittadino. Mimmo, alto, in carne e con due spalle enormi siede al centro dei banchi di legno; ha l’aria di chi ha dei numerosi sassolini dalla scarpa da togliersi. E sicuro e spavaldo. Sa di essere un onesto, e che – giura e spergiura – questo castello di carte sarebbe per crollare. “Ho subito torti e cattiverie in questi anni, e soprattutto negli ultimi tempi. Ci sono persone che fin dal primo giorno hanno cercato di infangare il lavoro svolto da questa amministrazione. Persone che hanno voluto sin da subito farci passare per una banda di delinquenti;-ha esordito il Sindaco. “Oggi mi è arrivata una raccomandata. La prima sentenza per una causa iniziata lo scorso anno in cui vengo accusato di peculato; il consigliere Giuseppe Falcone -non più in carica, dopo aver rassegnato le sue dimissioni- mi ha denunciato per uso improprio del cellulare di servizio concedutomi quando ero in aspettativa- (prima di essere eletto, Vecera infatti era il contabile del
comune garganico-; Secondo l’accusa, avrei usato quel cellulare per meri fini elettorali; poi si è scoperto che da quel cellulare ho speso solo 10 euro di traffico telefonico e sono stato prosciolto dall’accusa di peculato”. Il Consigliere Falcone, e altri consiglieri della minoranza infatti, a dire di Vecera, hanno attuato una politica diffamatoria attraverso l’affissione di manifesti; e l’invio da parte di questi, e di terzi, di lettere anonime. Contribuendo a creare una aria di continuo scontro, che ha inasprito i toni; e ben poco giovato alla politica del paese. Ma non ce l’ha solo con Falcone il Sindaco Vecera; se la prende con inquirenti e i carabinieri, in particolare nella persona del maresciallo dei CC. Domenico Angiulli (premiato lo scorso 10 Giugno con una medaglia al valor Civile per il suo intervento durante l’incendio del 2007): “Gli inquirenti hanno fatto il possibile per metterci in cattiva luce- tuona Vecera. Hanno scritto cose orribili; ci sono 800 pagine di infamia nei miei confronti e non solo. Tra i diversi capitoli dell’indagine emerge persino un paragrafo legato alla festività di Sant’Elia-che non è però tra i capi d’imputazione. Gli inquirenti scrivono: “il Sindaco andava da imprenditori commerciali del denaro a mo di tangenti per fini di beneficenza. Quando, quella non era altro che un obolo in onore del santo, senza del quale, la festa ogni anno non si potrebbe organizzare; costume ormai radicato nella tradizione; e a cui lo stesso maresciallo Angiulli ha partecipato per due anni consecutivi.” Secondo l’accusa —continua tenendo alti i toni- avrei anche manipolato dei concorsi pubblici. E la prima volta che trai vincitori c’è un”forestiero”. Mi si è persino contestato il fatto- da parte di Falcone – che non fossimo capaci di far vincere i peschiciani; I due posti si sono liberati per la scadenza del contratto di Luca Esposito e Antony Tavaglione- figlio e genero del consigliere di minoranza Michelino Esposito a cui Vecera a poi rivolto ulteriori accuse- Mi si contesta di aver remato contro i due; quando io in due occasioni ho prorogato loro il contratto di assunzione: da responsabile dell’ufficio finanziario, ed un’altra di 6 mesi dopo essere stato eletto. “Deve vincere chi deve vincere, deve vincere chi studia” – è la frase di Vecera in merito intercettata. Persino Don Saverio- il parroco della chiesa Matrice- è entrato nelle indagini, avrebbe scambiato degli assegni al consigliere Corso; hanno chiesto che venissero controllati i suoi conti, nonostante il parroco abbia confermato di non conoscere Corso se
non di nome” . Rincarando la dose verso Angiulli; Ha mandato un carabiniere a firmare la processione di Gesù bambino organizzata dal parroco la sera di Natale, facendone informativa immediata ai Pm. Sappia -rivolgendosi alle divise presenti- che il Sindaco ha chiesto il suo allontanamento; è incompatibile con me ed altre persone che in questo paese ricoprono incarichi pubblici. Spendendo le ultime parole del suo intervento contro le forze di controllo di forestale e carabinieri: il territorio è martoriato dall’abusivismo e dagli illeciti. Dove siete stati fin’ora, ed ora dove siete? Domande che cadono nel vuoto.

Domenico Ottaviano

l’Attacco