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VIESTE – Il Sindaco: Perchè ho “revocato” Caruso e Montecalvo

Riceviamo e pubblichiamo

Con riferimento al comunicato stampa sottoscritto dai consiglieri Caruso e Montecalvo, mi preme precisare quanto segue:

Ho proceduto alla revoca degli incarichi loro conferiti, non senza un’attenta riflessione, sulla complessiva condotta assunta dai medesimi fin dall’immediato dopo-elezioni. Una condotta tale che –fatti alla mano, quelli che però ci si guarda bene dal pubblicizzare a mezzo stampa- smentisce ogni pretesa moralistica o invocazioni di libertà a pieni polmoni, anelito che andrebbe lasciato a chi si è battuto in ogni dove per ideali veri e non per la quadratura di conticini di calcolo personale.
 
Fin dall’indomani delle elezioni, la condotta di entrambi i consiglieri si è snodata in due direzioni: la pretesa di una carica assessorile a tutti i costi, che non conoscesse oggettività alcuna se non l’ ego smisurato della propria immagine riflessa ben oltre il consenso elettorale ottenuto; nonché, alla luce della mancata investitura, un sotterraneo ostruzionismo di ritorsione corredato dal repertorio più discutibile della politica con la “p” minuscola, quello che si nutre di riunioni appartate in tutti i posti fuorchè nelle sedi competenti, di visite a consiglieri ritenuti influenzabili, di allusioni a contenuti documentali, di disciplina di schieramento e di partito che agli altri si applica, ma per sé si interpreta e quant’altro. Fino al clou rappresentato dalle anticipazioni, rigorosamente anticipate in tutte le sedi fuorchè quelle competenti, sui ricorsi tarsu: una delicata vicenda sulla quale l’incarico al contenzioso del consigliere Montecalvo e opportune cautele mutuabili dalla pratica forense della quale i consiglieri revocati vantano confidenza, avrebbero dovuto suggerire ben altro approccio, più rispettoso dei fatti in corso di accertamento e delle correlative responsabilità quanto e quando ascrivibili. Insomma quell’approccio garantista, di cui, a parole, tutti si dicono portatori sani, ma che nei fatti, come dimostrano le posizioni assunte dall’opposizione nel consiglio comunale, conosce ben pochi solitari sostenitori.

In merito al bilancio, è solo strumentale l’argomentazione riferentesi alla mancata previsione, nello stesso, delle poste concernenti l’onere derivante dalle sentenze Tarsu, invocata a supporto della loro astensione. Il bilancio è documento contabile per eccellenza, oggetto di valutazioni di congruità basate sulla certezza di previsioni di entrata e di uscita, laddove le medesime siano effettivamente quantificabili come tali. Domando: sono quantificabili oneri di sentenze Tarsu di cui non è stata richiesta –allo stato degli atti- esecuzione alcuna al Comune di Vieste? Dicono di si, “a occhio e croce”! Ma nei bilanci si iscrivono previsioni a “occhio e croce”? C’è di più: come si può invocare una previsione certa di un onere, il cui montante si profila già modificato da intervenute istanze di rinuncia? Non dobbiamo tenerne conto? E’ esercizio di trasparenza “sparare numeri a caso” e scolpirli, addirittura, nella solennità di un documento di bilancio?
Lascio al comune buon senso le elementari risposte ai quesiti di cui sopra, e mi limito a queste basilari considerazioni. Quanto alle speculazioni politiche addotte dai consiglieri revocati ne rimando ai mittenti ogni tenore, ivi compreso quello ammantato di finto moralismo e quello allusivo a presunti “padroncini” altrui, reso da chi, con rara disinvoltura e con involontario senso della comicità, forse si dimentica di averne già propri.
       
 Vieste, il giorno 19 luglio 2011
    
            Il Sindaco
        Dr.ssa Ersilia Nobile