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Fallita la caccia al record nella Venezia-Montecarlo

Si è concluso a poche miglia dalle Isole Tremiti il tentativo dell’imbarcazione Metamarine di battere il record del mondo nella circumnavigazione Venezia-Montecarlo.

L'imbarcazione TNT46 di Metamarine che ha tentato di battere il recordL’off-shore monocarena Tnt46 era partito alle 19:11 dalla città lagunare e stava tenendo una andatura che, se confermata fino al termine, avrebbe permesso a Marco Pennesi di conquistare il primato mondiale quando, alle 22:41, il motore è andato in avaria. La forzata interruzione della corsa è stata causata da un problema agli iniettori, tra la delusione dei tanti curiosi che affollavano la banchina del porto di Vieste, luogo in cui era previsto il primo dei 3 rifornimenti di carburante (gli altri stop erano fissati a Roccella Ionica, in Calabria, e a Latina).

Il tracciato del tragitto percorso dall'imbarcazioneA dare il sentore che qualcosa non andasse per il verso giusto era l’immobilità dell’imbarcazione sulla mappa che indicava il tragitto fino a quel momento percorso dalla Tnt46: gli occhi di curiosi e addetti ai lavori erano, infatti, puntati sul sito internet www.geomat.it dove era possibile seguire l’andamento della corsa con aggiornamenti ogni 15 minuti. Una volta fermatasi, l’imbarcazione è stata in balia delle onde che stavano rendendo ancor più difficile la performance, tanto da farla scarrocciare verso Termoli, in direzione nord-ovest. Allertate le centrali operative della Guardia di Finanza e della Capitaneria, sono partiti i soccorsi per prestare soccorso alle 4 persone dell’equipaggio: oltre al già citato Marco Pennesi, proprietario e pilota del natante, Giampaolo Montavoci, Stefano Bonanno e Fabio Magnani.

Nella notte l’imbarcazione è stata trainata alle Isole Tremiti dove sono stati risolti i problemi che hanno causato l’avaria; nelle prime ore di questa mattina la TNT46 ha ripreso a navigare ad oltre 60 nodi di velocità con destinazione San Benedetto del Tronto, sede del cantiere che ha realizzato il bolide.

Il fallimento di questo tentativo non fermerà la caparbietà dei 4 aspiranti recordman: una volta rimesso a punto il motore ritorneranno a bordo del Tnt46 per provare a scendere al di sotto delle 23 ore e 55 minuti che rappresenta l’attuale primato. Contattato personalmente da Stefano Calderisi, proprietario della stazione di rifornimento nel porto di Vieste, Marco Pennesi ha preannunciato che il prossimo tentativo si svolgerà tra due settimane, ma probabilmente cambierà l’ora della partenza, con presumibile passaggio a Vieste attorno alle sei del mattino.

Non più tardi di una ventina di giorni fa (esattamente il primo luglio) un’altra imbarcazione aveva tentato di battere lo stesso record, fallendo sempre a causa di un guasto; in quella occasione il protagonista della sfortunata avventura fu un volto noto dello sport italiano, convertitosi all’off-shore dopo aver ottenuto grandi soddisfazioni nel tennis: Adriano Panatta su Sonepar ha visto sfumare le sue speranze di successo sempre dinanzi alle coste pugliesi, ma in quel caso all’altezza di Gallipoli. A far naufragare le velleità di record fu un guasto meccanico che fece imbarcare acqua tanto da creare apprensione nell’equipaggio. Il pronto intervento dei militari della Capitaneria di Porto salpati dalla stessa Gallipoli e da Santa Maria di Leuca evitò tragiche conseguenze e permise il tranquillo traino fino alla terraferma.

Sandro Siena