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MICHELE DI MARCA, VIESTANO VERO PER AMORE DEL SUO “PIZZOMUNNO”

 

Era il 3 giugno del 2004 quando (finalmente) fu conferita la cittadinanza onoraria a Michele Di Marca, il Dottore. La cerimonia si svolse presso il Castello Svevo, nella cosiddetta Sala Normanna. Oltre alle autorità, erano in tanti ad essere presenti a quella festa per il Dottore: dall’anziano dipendente, al collega imprenditore, agli amici della politica e della vita di tutti i giorni. In lui c’era una vera commozione, che poi si sciolse in qualche lacrima quando volle baciare il gonfalone della città.

Fu un gesto che colpì tutti perchè lui, un non (anagraficamente ) viestano compiva un gesto che i viestani (all’anagrafe) mai hanno fatto o immaginato di fare. Ma lui era fatto così.

Vieste è stato il suo vero, grande amore, abbinato a quel suo figlio tanto adorato, quell’Hotel Pizzomunno che lasciò a malincuore. In quell’albergo fu scritta la storia del turismo di Vieste. Con il boom turistico degli anni ’80 e ’90 vi approdarono personaggi della tv, dello spettacolo, della politica nazionale, del jet set internazionale che resero Vieste una meta di prestigio.
In quell’albergo (per molti ancora oggi l’unico degno di definirsi tale per progettazione, pure a quarant’anni dalla costruzione) si formarono, inoltre, tantissime professionalità: dalle cucine, dal bar, dal ristorante, dal ricevimento del "Pizzomuno" vennero fuori tanti addetti che poi approdarono in altre aziende, diffondendo il lavoro e la cultura del fare turismo.

In quegli anni, veicolando la sua azienda, fece una promozione incredibile alla sua Vieste, ben conscio che, senza quel contesto, il suo "Pizzomunno" seppur bellissimo, non avrebbe avuto senso… un dato incontrovertibile che pure oggi molti operatori non hanno compreso. Michele Di Marca è stato certamente il primo (unico?) e vero imprenditore turistico che Vieste ed il Gargano hanno avuto. Lo testimoniano i risultati di prestigio che ha raccolto negli anni. Ma soprattutto la sua lungimiranza (elemento distintivo del vero imprenditore).
Basti pensare che già all’inzio degli anni Novanta, ovviamente incompreso  dalla città, sia nella componente politica che economica, propose la realizzazione di un aeroporto a Vieste. Sì, un aeroporto, proprio quello che dopo vent’anni tutti hanno compreso essere necessario per consolidare e valorizzare il turismo a Vieste, ma più in generale sul Gargano.
Ecco, questo divario temporale, vent’anni, può dare il senso della capacità di Michele Di Marca di guardare avanti rispetto agli altri.

Ora ci ha lasciato. Tanti lo ricordano però ancora seduto nel suo ufficio all’Hotel Pizzomunno a lavorare, ascoltando il suo vocione dall’accento settentrionale (lui che era siciliano di nascita).
Ciao Dottore. Ora chi ci darà più gli auguri di fine anno, quelli che facevi a tutti noi viestani con quei manifesti che, immancabilmente, facevi affiggere in città?

Antonio Troia – Ninì delli Santi