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Regione Puglia, approvati i Piani contro la violenza a donne e minori

In Capitanata un Centro provinciale anti-violenza, una Casa rifugio ed un numero verde.

 

Sono stati approvati i Piani provinciali per interventi locali di prevenzione e contrasto al fenomeno della violenza contro donne e minori, presentati lo scorso 15 luglio, dalle Amministrazioni Provinciali di Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto. Lo rende noto la Regione Puglia confermando l’assegnazione della somma di euro 1.500.000 per ogni Piano. “Si rinvia – comunica il Servizio Politiche per il benessere sociale e pari opportunità della Regione Puglia – a successivi provvedimenti la liquidazione dei fondi assegnati a ciascuna provincia e, comunque, subordinatamente alla sottoscrizione di apposito protocollo con ciascun ente e al rispetto dei vincoli di finanza pubblica, in particolare connessi al rispetto del patto di stabilità interno per il corrente esercizio finanziario”.

Il PIL della Provincia di Foggia
Definire un sistema di interventi organici su scala provinciale, potenziare ed aggiornare la qualità dell’attività formativa per gli operatori sociali, costruire una banca dati che consenta un più preciso monitoraggio del territorio, in stretta sinergia con le Forze dell’Ordine e gli Ambiti Territoriali di Capitanata, costruire il ‘Centro provinciale Anti Violenza’. Sono alcuni degli obiettivi strategici contenuti nel ‘Piano Triennale di Interventi Locali’ predisposto dall’assessorato alle Politiche Sociali della Provincia di Foggia per la prevenzione ed il contrasto della violenza su donne e minori. Il programma, a valere sul triennio 2011/2013, è stato redatto nel rispetto delle linee guida della Legge regionale n.53 dell’8 marzo 2000, con la collaborazione operativa degli Ambiti Territoriali di Foggia, Lucera, Manfredonia, San Marco in Lamis, San Severo, Troia e Vico del Gargano, dell’Azienda Sanitaria Locale e attraverso il supporto tecnico della società ‘Euromediterranea’.

Sei fasi di attività
Il progetto prevede essenzialmente sei fasi di attività: 1) quella di ‘networking’, finalizzata ad integrare politiche, saperi, competenze, metodologie di lavoro e buone prassi e mettere a punto strategie di intervento comuni e condivise; 2) quella di potenziamento dei servizi antiviolenza, finalizzata a creare strutture e strumenti di sostegno concreto alle vittime di violenza; 3) quella di informazione e formazione, rivolta ad operatori di enti e di associazioni finalizzata alla costruzione di conoscenze, competenze e linguaggi comuni ed omogenei; 4) quella di sensibilizzazione sul territorio e nelle scuole, finalizzata a diffondere la cultura della non violenza; 5) quella relativa alla sperimentazione di percorsi di inserimento lavorativo e di inclusione sociale rivolti a donne vittime di violenza; 6) quella di comunicazione e promozione, finalizzate entrambe ad informare i cittadini sui servizi e a diffondere nelle vittime di violenza quel senso di fiducia e sicurezza legato alla conoscenza del sistema e alla presenza di punti di riferimento stabili.

Tra gli elementi di maggiore rilevanza della programmazione spicca l’aspetto inerente il potenziamento dei servizi, a cominciare dalla realizzazione del secondo ‘Centro Anti Violenza’ provinciale. Si tratta di un’azione volta a rafforzare il sistema della rete dei servizi contro la violenza di genere, andando a supportare l’altro Centro già previsto in programmazione nel Piano Sociale di Zona del II triennio dell’Ambito di Foggia, i cui servizi saranno estesi a tutto il territorio provinciale. Il ‘Centro Antiviolenza’ sovra zonale costituisce un supporto all’equipe multidisciplinare ‘anti violenza’ di ciascun Ambito territoriale, offrendo una vasta gamma di servizi e prestazioni quali consulenza specialistica, attraverso la presenza di figure professionali esperte (avvocato, psicoterapeuta, esperto di inserimento lavorativo); un punto di ascolto telefonico, attraverso l’attivazione di un numero verde operativo ‘h 24’; una equipe specializzata per il fenomeno della tratta; un’attività di orientamento e inserimento socio-lavorativo; un raccordo del sistema di pronto intervento; una formazione specialistica di aggiornamento rivolta prioritariamente agli operatori delle equipe integrate multidisciplinari e multi professionali ed agli operatori, pubblici e privati, dei centri antiviolenza.

Di particolare strategicità, poi, la realizzazione di una ‘Casa rifugio per l’accoglienza’ e la messa in protezione delle donne vittime di violenza e dei figli minori a carico; la costituzione di un ‘Fondo sovra ambito’ per il sostegno al reddito ed il sostegno abitativo alle donne vittime di violenza (attraverso la sottoscrizione di appositi accordi, gli Ambiti territoriali e la Provincia di Foggia si impegneranno a costituire un fondo le cui risorse saranno utilizzate per sostenere i percorsi di messa in protezione delle donne vittime di violenza che molto spesso richiedono la necessità di trovare soluzioni abitative alternative alle strutture residenziali locali).

I dati sulla violenza
A livello provinciale l’aumento della dimensione degli episodi di violenza su donne e minori è confermato dai dati registrati dalla Questura di Foggia, i quali attestano una crescita raddoppiata dal 2006 ad oggi. In particolare, lo Sportello Donna attivo presso la Questura di Foggia nel 2006 ha fatto registrare 50 casi di maltrattamento contro i 110 del 2008; mentre le violenze sessuali sono passate dalle 23 del 2006 alle 46 del 2009.

e.m.