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Sanità Puglia/ Nasce un patto bipartisan. L’obiettivo: salvare 2mila contratti

Vendola chiede (e ottiene) l’aiuto dell’opposizione. È stata trovata anche sui fondi europei e sul personale.

 

Destra e sinistra si stringono la mano e partoriscono idee produttive. Consentono di aprire uno spiraglio concreto per i circa duemila operatori sanitari con il contratto in scadenza tra fine ottobre e fine anno. Poi concordano un’azione comune sulla spesa dei fondi Ue e per il personale retrocesso della Regione. L’idea di Nichi Vendola di convocare i capigruppo di maggioranza e opposizione ha sortito effetti positivi. La disponibilità reciproca è stata totale. Al punto che Vendola e l’assessore alla Salute Tommaso Fiore, arrivati con l’intento di proporre una legge per limitare la carenza di medici e infermieri, hanno finito per sposare la proposta avanzata dal leader dell’opposizione Rocco Palese. «In un momento grave e di crisi globale – ha commentato il governatore – abbiamo messo in sicurezza i beni fondamentali della Puglia. Abbiamo concordato di continuare ad operare secondo la linea di collaborazione già avviata da me e dal ministro Fitto». La proposta di Palese (accettata da tutti) è che si debba procedere non con una legge, bensì con una delibera di giunta. E per questa via impiegare fondi ordinari del bilancio autonomo allo scopo di coprire il fabbisogno finanziario dei contratti in scadenza, da qui a fine anno. Una specie di travaso di risorse che consente al bilancio sanitario propriamente detto di rimanere inalterato. E di mantenere la spesa del personale al livello del 2004 con una decurtazione dell’1,4% e inoltre di non superare del 50% la spesa dei contratti a tempo determinato raggiunta nel 2009 (entrambe sono insormontabili disposizioni statali).
Ma il pregio riconosciuto alla proposta è un altro. Evita di approvare una legge che, per tenere in servizio i duemila in scadenza, infrange una lunga serie di disposizioni statali e regionali, a cominciare dal Piano di rientro (con rischio commissariamento e perdita dei 500 milioni congelati a Roma). Insomma evita di far approvare una legge a rischio di essere impugnata dal governo e annullata dalla Corte costituzionale. Si calcola che per portare a termine l’operazione occorra non più di qualche milione di euro. Nel 2012, poi, soccorrerà il pensionamento di 346 medici. È vero: questi andranno in pensione e non potranno essere sostituiti con contratti a tempo indeterminato per il divieto di dare corso al turn-over. Tuttavia, il loro pensionamento abbasserà la spesa del personale e gli altri parametri, consentendo di riattivare i contratti a tempo determinato. Resta fermo l’auspicio e la sollecitazione affinché le norme nazionali vengano modificate. E si consenta in Puglia il turn-over del personale, oggi ammesso solo per le Regioni in Piano di rientro e commissariate (e la Puglia commissariata non è). Fiore ha accettato di buon grado la soluzione prospettata da Palese (oggi all’esame della riunione dei manager Asl). Allo stesso modo ha accettato di imprimere un’accelerata all’applicazione del Piano di rientro.
«La sollecitazione arrivata nel corso dell’incontro – ha detto l’assessore – è di portare a compimento entro il 31 dicembre di questo anno tutte le manovre, compresa quella del 2012 sui privati». È l’annuncio che sarà anticipata di un anno l’entrata a regime del Piano di rientro. Non è detto, tuttavia, che le dismissioni dei reparti e il taglio degli ulteriori 800 posti letto, dopo i primi 1.400, maturino tutti quest’anno. È sicuro, invece, che saranno ridefinite le piante organiche secondo i tagli che si devono operare sui posti letto. Concordia totale anche sulle altre due questioni esaminate. La prima è la richiesta al governo di dare attuazione ad una disposizione a lungo invocata, quella che permette di escludere dal calcolo del Patto di stabilità le quote regionali di cofinanziamento alle risorse europee. Inoltre sarà congiunta la lotta per impedire che la spesa dei fondi Ue vada a finire sotto il controllo dell’Economia, cioè Tremonti invece che Fitto (il ministro pugliese offre garanzie a tutti). Infine, bipartisan sarà anche l’impegno per una legge statale a tutela del personale della Regione retrocesso per effetto di una sentenza della Corte costituzionale.
Francesco Strippoli