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Calato il silenzio anche sui casi di Ciavarrella e Lauriola

Due ragazzi di Monte Sant’Angelo e anche una donna di Peschici.

 

Sempre più fitto il mistero sulla scomparsa di due ragazzi di Monte Sant’Angelo e una donna di Peschici, di cui non si hanno notizie, per uno di loro, addirittura da oltre vent’anni. Tre storie che non hanno nessun collegamento tra loro; da escludere che il loro allontanamento sia potuto essere stato volontario. Il più giovane dei tre, Alessandro Ciavarrella, manca da casa dall’11 gennaio 2009; aveva appena compiuti i sedi­ci anni quella mattina di una fredda giornata invernale quando salutò mamma e so­relle assicurando che sarebbe tornato per l’o­ra di pranzo. Alessandro spiegò che ave­va appunta­mento con al­cuni amici presso un bar cittadino. Pur­troppo, a tut­t’oggi, del ra­gazzo si son perse letteralmente le tracce. Tante le ipotesi, anche quella della lupara bianca per un fan­tomatico "sgarro" che avrebbe potuto commet­tere nel mondo della microcriminalità loca­le. Per mesi il silenzio sulla vicenda, poi ad inizio di luglio dello stesso anno quella che si ipotizzava fosse la svolta: due amici e coetanei di Alessandro, a seguito del ritrovamento di tracce biologiche nel garage di uno dei due, furono sospettati di omicidio e occultamento di cadavere e i loro nomi iscritti nel registro degli indagati. Ipotesi venuta meno quando le ana­lisi esclusero che quello rinvenuto fosse sangue della vittima. Dal 1988 non si hanno più notizie di Matteo Lauriola, giovane finanziere la cui scomparsa risale al 24 aprile 1988, quando la­sciò Monte Sant’Angelo per far ritorno a Reg­gio Emilia dove prestava servizio. Dal centro garganico partì con la sua "Fiat Tipo" insieme a due studentesse iscritte all’Università di Ur­bino. Nel centro marchigiano si fermò la notte, il mattino ripartì in auto da solo per rag­giungere il suo comando; in prossimità di Imo­la fu coinvolto in un incidente automobilistico. Subito dopo Matteo Lauriola a bordo di un taxi raggiunse la stazione ferroviaria, non prima di aver telefonato al proprio comando per av­vertire che sarebbe arrivato con un po’ di ritardo; non solo, telefonò anche alla sorella che viveva a Parma per raccontarle dell’in­cidente. I suoi bagagli furono ritrovati una settimana dopo presso il deposito della stazione di Reggio Emilia che dista poche centinaia di metri dalla caserma; nel corso dei mesi ci furono tele­fonate anonime alla famiglia. Da Peschici man­ca la 45enne Angela Colombo, allontanatasi da casa, a piedi, la mattina di domenica 29 marzo del 2009. La donna, conviveva con la madre, Teresa Capraro, la quale riferì ai carabinieri che erano andate a letto poco dopo la mez­zanotte; appena svegliatesi, mamma e figlia avevano fatto colazione e, subito dopo, Angela sarebbe uscita di casa senza dire nulla alla madre, pare anche senza denaro. Nella mat­tinata sarebbe stata vista da alcuni passanti, sempre nel centro garganico; il giorno successivo, verso le 17,30, a notarla alcune persone a Rodi Garganico, cioè, a poco più di trenta chilometri da Peschici.

Francesco Mastropaolo