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Regione Puglia/ Commissioni al lavoro modifiche sui ticket

Tempi stretti per l’analisi del Bilancio 2012, che da oggi approda nelle commissioni consiliari in vista del voto in aula, previsto il 28 e 29 dicembre. Prima della pausa natalizia, terminate le audizioni convocate mercoledì prossimo, è atteso l’ok della commissione Bilancio ad una manovra che il governo regionale ha dichiarato aperta a possibili modifiche, fatti salvi i saldi finali. Saldi che, com’è noto, ammontano ad 1 miliardo di euro, tra entrate fiscali (il gettito) e spese sui capitoli obbligatori. Il tutto, lasciando una riserva di appena 40 milioni di euro destinata, prioritariamente, a copertura dei settori (dai trasporti al Welfare) lasciati a secco dai fondi del governo nazionale.Dal centrodestra insistono: va ridotto il carico fiscale sui cittadini, già vessati nel 2011 da 340 milioni di euro di addizionali (che il governo regionale ha lasciato invariate, ma quello nazionale ha disposto l’aumento della base dallo 0,9 all’1,23%). «Risparmio e diminuzione del deficit sanitario non sono il frutto di riforme strutturali e sostanziali – attacca Giammarco Surico (Fli) – ma dell’inaspri – mento del prelievo fiscale. L’onere, insomma, è tutto a carico dei cittadini pugliesi, mentre l’onore vorrebbe prenderselo il governo Vendola e la sua maggioranza. Ma non è così.

Il nodo tutto irrisolto resta lo stesso: le politiche sanitarie messe in campo dall’esecutivo pugliese non incidono sulla spesa per beni e servizi». Il risparmio, se realizzato, «va tutto a discapito dei cittadini, perché nasce da tassazioni intollerabili». I ticket sulle ricette? «Si è ridotta la spesa farmaceutica, ma non c’è un calo significativo delle prescrizioni».
Il piano di rientro? «Al taglio dei posti letto e alla chiusura dei piccoli ospedali non ha trovato corrispondenza una significativa diminuzione della spesa». E ancora, «solo qualche settimana fa il nucleo ispettivo dell’Ares ha bloccato gare di appalto indette dalle Asl per oltre 300 milioni di euro – aggiunge Surico – e non sappiamo, a tutt’oggi, quali siano le gare bloccate e perché. Se quelle gare non fossero state bloccate, avrebbero fatto saltare il banco. Altro che diminuzione del deficit».

Quanto agli operatori de-stabilizzati dalla Consulta, la Regione – secondo l’esponente finiano – dovrebbe automaticamente riassorbire medici e infermieri, a tutela dei livelli essenziali di assistenza. Ultimo punto, forse l’unica modifica al Bilancio che passerà in aula con voti bipartisan, il ripristino dell’esenzione ticket per cassintegrati e disoccupati. «Ipiù deboli non possono pagare questo pesante tributo. Torniamo a chiedere che, se risparmi ci sono, che siano utilizzati anche per questo».

Sul tema interviene anche Peppino Longo, consigliere Udc. «Non vanno mai dimenticati i soggetti più deboli e le famiglie in difficoltà, mi auguro che nel prossimo bilancio i servizi sociali non vengano considerati come l’ultima ruota del carro. Si discute, e tanto, dei temi più svariati, dalla sanità all’ambiente, dai trasporti alle infrastrutture ma – avverte il consigliere centrista – grande attenzione deve essere riservata ai servizi destinati alle famiglie ed ai soggetti più bisognosi di aiuto ed assistenza. Sono le fasce più deboli e che, con grande dignità, accettano le decisioni che spesso le penalizzano, non scendendo in piazza, non contestando e non alzando mai la voce. Dobbiamo essere noi tutti, a prendere a cuore le loro sorti e, mettendo da parte colorazioni politiche e schieramenti di appartenenza, cercare di reperire i fondi necessari per mantenere alti i livelli dei servizi erogati. Una quota di quel “tesoretto” che la Regione dovrebbe avere in cassaforte – conclude Longo -, potrebbe essere destinata al miglioramento di un settore, quello dei servizi sociali, che spesso non viene preso in grande considerazione a scapito di altri ritenuti più importanti e strategici».