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Cagnano/”Turismo balneare sì, ma anche pesca sostenibile sul lago di Varano”

"Turismo balneare, turismo dell’entroterra e turismo culturale. Ma anche pesca sostenibile.

 

  Sono le quattro direttrici che si aprono dopo questa storica sentenza". Interviene anche Gianfranco Pazienza sul futuro del Lago di Varano dopo la sentenza del Tar Puglia. Il rappresentante del Gac, gruppo di azione costiera per lo sviluppo sostenibile della pesca nel territorio garganico che rientra nelle misure introdotte dal fondo europeo per la pesca, nell’ambito della programmazione finanziaria europea 2007·2013, per promuovere il finanziamento di piani strategici di sviluppo delle zone costiere, nutre grandi speranze per lo specchio d’acqua del Gargano. Ed è tra quelli che scorgono nella decisione del tribunale amministrativo regionale la possibilità di un futuro radioso per il sesto lago d’Italia ed il più vasto dell’Italia meridionale. "Diritto pieno su una parte del lago significa anche poterlo amare di più" ha sottolineato Pazienza. Il quale ha aggiunto che "si deve fare di più perché i pescatori devono non solo pescare il pesce, ma imparare anche a lavorarlo e ad offrirlo. Se ciò avvenisse sarebbe la crescita più importante. Così facendo infatti gli stessi pescatori si ritroveranno a svolgere un ruolo attivo nel processo di valorizzazione della qualità del lago". La sentenza del Tar di Puglia che, nella battaglia contro i diritti esclusivi di pesca vantati su un’ampia porzione del Lago di Varano, ha dato ragione al Comune di Ischitella, ha spalancato nuovi e interessanti scenari sia per i pescatori che per l’intera comunità garganica. Per Pazienza importante è il ruolo di Cnr, Asi ed ente comunale:"perché i finanziamenti disponibili guardano ai parametri della qualità delle acque. Per cui il contributo delle analisi dell’ Asl, insieme a quello del Cnr e dell’amministrazione, rappresenta una virtù, oltre ad una garanzia."

Francesco Trotta