“Una ferita che sanguina ancora gli accaduti contro il Monopoli”. Incidenti fuori e dentro il campo, il patron garganico scosso da quando successo durante lo scorso campionato. “Ma stiamo lavorando alla prossima stagione (non più da outsider)”.
Quasi una confessione quella rilasciata dal presidente dell’Atletico Vieste Lorenzo Spina Diana, al momento tutto preso con la riorganizzazione del gruppo societario in vista del prossn;n0 campionato di «Eccellenza pugliese». Una riorganizzazione ampiamente prevista, dato che – dopo la salvezza spuntata solo attraverso gli spareggi per non retrocedere – qualcosa andrà sicuramente rivisto: sia nel programmi sia nella consistenza del sodalizio.
Prima di tutto parla della società "Gruppo sportivo Atletico Vieste" e dice: «Un club è un’azienda atipica, diversa da qualsiasi altra. Risente, come non accade altrove, degli umori, della passione; e invece, ovunque, occorre razionalità. In sette giorni, una sconfitta o una vittoria finiscono per mutare le condizioni ambientali e si va dall’euforia più sfrenata alla depressione più profonda. Però senza paure e senza autocelebrazioni, ma con grande serenità, abbiamo lavorato in questi anni concentrati e a testa bassa per il popolo biancazzurro». Poi, riguardo gli allenatori, afferma: «Con Lo Polito eravamo partiti bene, ricevendo ovunque complimenti per il bel gioco, ma senza portare a casa i punti sperati. Proprio questa carenza di risultati ha demoralizzato l’intero ambiente, tanto da rendere necessario l’avvicendamento in panchina. Pino Giusto è riuscito a infondere la serenità e l’entusiasmo necessario al gruppo per conquistare la salvezza, lavorando principalmente sull’aspetto psicologico ma apportando anche qualche correttivo sul piano tattico. Non nego che la sua riconferma alla guida tecnica, insieme a quella dei giocatori più rappresentativi, è il punto di partenza per programmare la prossima stagione». E, a proposito di prossima stagione e assetto societario in fase di ampliamento, Lorenzo Spina Diana ribadisce di «voler trasmettere entusiasmo ai nostri tifosi, quello stesso entusiasmo che recentemente avevo smarrito, ma che il miracolo sportivo della salvezza mi ha restituito. Ora stiamo lavorando ad un nuovo progetto, con idee nuove e persone importanti. Abbiamo tutti la consapevolezza che a Vieste non si può vivere solo d’affari. Se ci riusciremo sarò grato a molti di loro, altrimenti mi farò da parte per il bene di tutti». Quando gli si chiede cosa non vorrebbe rivivere più nel suo futuro di presidente, Spina Diana sostiene di aver dimenticato, con la vittoria dei playout, le sconfitte subite in campo, ma ciò che non riesce a rimuovere «sono gli incidenti del post-partita col Monopoli e l’aggressione subita a Francavilla. Dopo aver vinto per due anni consecutivi la coppa disciplina, sfiorando addirittura la tripletta lo scorso anno – dice dispiaciuto – assistere a scene di violenza dentro o fuori dal campo non appartiene alla mia cultura sportiva né a quella dei miei tesserati e tifosi. Inoltre mi auspico di poter tornare a vedere al "Riccardo Spina" i supporters delle altre squadre. La città di Vieste è internazionalmente apprezzata per la sua ospitalità e dover vietare la trasferta ai tifosi dei nostri avversari è un’onta per l’intera comunità viestana e non soltanto per quella sportiva».
Gianni Sollitto