Sulla questione alberghiera la «Ca» sigla che individua la zona della città destinata dallo strumento urbanistico alla costruzione di alberghi, l’ultima novità in ordine di tempo arriva da Bari: la Regione Puglia ha espresso parere favorevole alla sua trasformazione in zona mista. Cioè avrebbe detto sì alla trasformazione dell’area in una zona destinata ad ospitare costruzione anche per finalità abitative e non solo per strutture alberghiere. Il parere della Regione Puglia dà forza a quanti – e non sono pochi in città- sostengono con convinzione teutonica che "mantenere" ancora in piedi una zona CA è sprecato, forse inutile. Perché – è il ragionamento- con il comparto alberghiero ormai in crisi conclamata, ufficializzata finanche dalla richiesta dell’assoalbergatori all’amministrazione comunale di eliminare il vincolo venticinquennale su quelle strutture alberghiere sorte all’epoca del Giubileo del Duemila con la arcinota legge regionale 3 (permessi a costruire alberghi in deroga al Prg vigente), l’esistenza oggi di una area pensata solo per costruire alberghi, non avrebbe francamente molto senso. E forse non sbagliano. Pertanto, dicono, trasformarla in zona mista significherebbe toglierle quella specifìcità pensata tanto tempo fa ed oggi invece superata dagli eventi e forse dalla … storia. Va rimarcato che su un centinaio di strutture ricettive, la realtà oggi a San Giovanni Rotondo rimanda un dato inequivocabile: a"lavorarci" sono solo in pochi. E sempre gli stessi. Ossia quelli più bravi ad incanalarsi nei circuiti vacanzieri giusti. E che negli anni hanno consolidato la loro posizione di vertice in un mercato -come quello turistico religioso- non facile, lasciando -come dire-le briciole agli altri. Che forse si sono improvvisati imprenditori alberghieri "credendo" che dal duemila, dal Giubileo a San Giovanni Rotondo l’albero della cuccagna non avrebbe mai smesso di dare frutti. Così non è stato. il tutto è accaduto pur considerando che i flussi dei fedeli, si badi bene, hanno continuato ad issare la città di san Pio tra le mete religiose più visitate d’Italia e del mondo. Oggi, alla luce della crisi, è d’obbligo pertanto ripensare la città. E nel ripensarla alla soglie del terzo millennio non si può non tener conto di quello che la realtà ha insegnato finora: improvvisare non si può più. La "sbornia" del tutto facile è finita. Nel ripensarla (la città) non va nascosto che la trasformazione della zona CA alberghiera in zona mista, ha una sua logica inevitabile. Lo scopo" spiega per esempio Mimmo Longo del Fli, favorevole alla zona mista.
Francesco Trotta