Sequestro lampo a Vieste coinvolti due anziani coniugi. Rapinatori via con 30mila euro e armi custodite in cassaforte.. Momenti di “Arancia Meccanica”per le due vittime. I malviventi hanno agito in pochi minuti.
Sequestro di persona, rapina, violenza privata: sarebbero questi, ed altri, i reati consumati a Vieste ai danni dei coniugi Germinelli, ultrasettantenni del luogo. Sul grave fatto stanno indagando i carabinieri della tenenza di Vieste, coadiuvati da quelli della compagnia di Vico del Gargano e del Gruppo provinciale di Foggia. Gli anziani sono stati vittima, l’uomo di un sequestro lampo, e la donna di aggressione e rapina. Stando a quanto hanno ricostruito i carabinieri della locale tenenza, l’altra mattina, intorno alle 9, all’abitazione di Antonimo Germinelli, agricoltore pensionato di Vieste, hanno bussato due persone. Prima di aprire, la moglie di Germinelli, Isabella Cavaliere, ha chiesto di qualificarsi ricevendo risposta da uno dei due che si trattava, pare, di un nipote. L’anziana, del tutto inconsapevole, a quel punto ha aperto la porta ed è stata subito aggredita dai due individui che avevano il volto coperto e, sembra, indossassero i guanti. L’anziana è stata anche picchiata e poi legata con del nastro adesivo. I due malviventi, pare a colpo sicuro, si sono diretti verso una cameretta-ripostiglio dove era custodita la cassaforte contenente, oltre ai risparmi della coppia di anziani, anche un fucile da caccia e una pistola, armi legalmente detenute dal Germinelli. I due, non riuscendo ad aprire la porta del ripostiglio, l’hanno sfondata e dopo aver forzato la cassaforte ed essersi impossessati del prezioso contenuto (pare 30 mila euro), sono fuggiti, facendo perdere le loro tracce. La donna, a questo punto, ha cercato di chiedere aiuto e solo dopo circa mezzora dall’aggressione è stata soccorsa dai figli sopraggiunti per farle visita. Questi hanno dovuto forzare un balcone per riuscire ad entrare in casa in quanto la porta era chiusa a chiave. Infatti, prima della rapina gli stessi malviventi (o altri) si sono presentati in campagna, località "Monte Giordano" dove si trovava, come al suo solito presso la sua azienda Antonio Germinelli e un suo operaio, sequestrandoli entrambi e conducendoli con forza ad alcuni chilometri di distanza, in zona "Piano Grande", dove sono stati abbandonati non prima di farsi consegnare le chiavi di casa. I due avrebbero poi raccontato ad alcuni passanti quanti loro accaduto. E’ scattato, quindi, l’allarme con l’intervento delle forze dell’ordine. La donna, poi medicata al pronto soccorso, nonostante lo shock subito è stata in grado di raccontare il tutto al carabinieri che hanno disposto posti di blocco e perquisizioni. Controlli che finora non hanno dato alcun esito ma che continuano a tutto spiano su tutto il territorio.
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