In Capitanata coinvolti 36 Comuni, finanziamenti solo ai soggetti attuatori. Pazienza: «Abbiamo i piani di azione già approvati, faremo i bandi entro aprile».
Sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici è corsa contro il tempo. In Capitanata trentasei comuni (23 dei quali nel Subappennino) hanno chiuso le procedure e formalizzato i «piani d’azione» con l’Unione europea che permettono di partire con i lavori (da completare entro il 2018). Tuttavia allo stato i sindaci, che hanno stretto un «patto», dovranno affidarsi al bando pubblico per reperire i finanziamenti contrariamente a quanto si pensava all’inizio di questa esperienza. «I bandi – spiega l’assessore provinciale alle Politiche energetiche, Pasquale Pazienza – li faremo entro la scadenza del nostro mandato (fine aprile: ndr), lasceremo un testimone a chi subentrerà. Purtroppo la modalità del finanziamento si è rivelata più complicata del previsto, in quanto confidavamo che i fondi venissero fuori dalle risorse riservate alle regioni comprese nell’Obiettivo 1 (aree a rallentata crescita:: ndr). Tuttavia la programmazione 2007-11 non prevede questo genere di erogazioni, da qui la difficoltà a implementare velocemente i piani d’azione». L’Unione europea prevede comunque meccanismi di finanziamento tramite terzi attraverso la Bei, la banca europea per gli investimenti. Il tavolo di coordinamento provinciale verrà convocato dall’assessore Pazienza «entro la metà di marzo», dopo una fase di stand-by che non ha riguardato soltanto la Capitanata. «C’è stata una riflessione a livello europeo su questi temi di politica – generale – spiega Pazienza – l’indirizzo di intervento non si discosta comunque dai bandi pubblici che erano stati all’origine anche del nostro ragionamento. In sede di tavolo di coordinamento valuteremo modalità e tempi di emanazione dei bandi per la selezione di soggetti privati che potranno finanziare i piani di azione. Parliamo di soggetti con particolari caratteristiche (energy services company: ndr) iscritte nella mappatura del Gse, il gestore energetico nazionale». Il «patto» sul territorio è abbastanza ramificato: oltre al Subappennino, l’area più strutturalmente vocata dal punto di vista, figurano nell’elenco anche Cerignola, San Severo, Mattinata, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo.
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