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Medici e infermieri in rivolta: in Puglia sanità al fallimento

 No al fallimento del servizio sanitario pugliese!». Ad esclamarlo sono i presidenti provinciali pugliesi dei Collegi Ipasvi (infermieri professionali), degli Ordini dei medici e degli odontoiatri e i rappresentanti delle organizzazioni aderenti alla Conferenza permanente regionale della professione Medica ed Odontoiatrica.

 Gli operatori parlano di «gravissime carenze organizzative del servizio sanitario regionale» e denunciano le «ataviche carenze strutturali» nel personale. Ma puntano anche l’indice sulla «più recente inadeguatezza sul piano programmatico e gestionale, che stanno determinando una reale riduzione dei livelli essenziali di assistenza.

Infatti, in molte zone della Regione non è più possibile, per la drastica riduzione dei posti letto e del personale, assicurare la continuità assistenziale e il mancato potenziamento delle cure territoriali – denunciano – sta favorendo un improprio accesso ai pronto soccorso ed il ricorso all’assistenza privata, a causa delle lunghe liste d’attesa, con costi a carico del cittadino». Non solo, medici e infermieri «registrano, ormai da molto tempo, un completo distacco tra il governo regionale, i cittadini e gli operatori sanitari. Nonostante gli impegni e le promesse, sempre rinnovate e puntualmente disattese, sono del tutto inesistenti i momenti di confronto tra Governo, Ordini e Collegi professionali. Al contempo è andata sempre più affermandosi una gestione burocratica ed economico-finanziaria della sanità regionale, ammantata di un “tecnicismo” del tutto autoreferenziale, il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti». Donde la richiesta di «una radicale svolta della politica sanitaria regionale» e dell’istituzione di un Consiglio Sanitario Regionale, «organismo di confronto e di consultazione sul modello di quello toscano».

A pochi giorni dalla scadenza di 250 contratti del personale infermieristico del policlinico di Bari, «in una regione in cui il blocco del turn over unito ad un drammatico piano di riordino ospedaliero, sta mettendo in serio rischio i livelli essenziali di assistenza sanitaria», il vicecapogruppo Pdl Massimo Cassano lancia un appello al neo-assessore alla Salute, Elena Gentile e a tutto il mondo politico e istituzionale pugliese perché «si eviti il default del sistema sanitario. C’è urgente necessità di assumere medici e ancora di più personale infermieristico». Il capogruppo del Pd, Pino Romano, dichiara la propria «disponibilità all’incontro e al confronto con la Conferenza permanente regionale» e preannuncia «un disegno di legge per l’istituzione di un Consiglio regionale delle professioni sanitarie, sul modello della Toscana». «Forse abbiamo capito perché il collega Romano si vede sempre sbarrata l’agognata porta dell’Assessorato alla Sanità. Non poteva essere altrimenti – replica Pietro Lospinuso(Pdl) – se ignora perfino che la desertificazione della sanità pugliese di cui al Piano di Rientro non deriva da inesistenti ritorsioni del Governo-Berlusconi, ma dalle reiterate violazioni ad opera del governo-Vendola del Patto di Stabilità».

 

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