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Foggia capitale del Biologico: da domani grazie ad Emmaus e Alce Nero

Il grano, oro di Capitanata, al centro della scena nazionale. Il biologico, come unico riferimento. Gli agricoltori, il lavoro di pastificazione, i mulini e la responsabilità civile e culturale dei produttori, quale mittente e destinatario di una due-giorni targata Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus Onlus e Alce Nero (da oltre trent’anni marchio leader a livello mondiale nel settore biologico). Due giorni di dibattiti, iniziative, confronti, condivisioni, interventi e degustazioni, in una terra scelta come punto di riferimento nazionale del biologico. Ad ospitare gli incontri la Masseria Antonia De Vargas (in via Manfredonia km. 2,1 a Foggia). Si comincia giovedì 20 febbraio alle ore 18.30 con la serata intitolata “Cibo sano per star bene”, dedicata all’esperienza degli orti sociali “Mamma Margherita”, ormai luogo ideale e fisico che lega la terra, il lavoro e le persone.
Venerdì 21 febbraio, poi, a partire dalle ore 9.30, avrà luogo il convegno “La scelta dei bioagricoltori: nutrire le persone, nutrire la terra”, incentrato sulla varietà dei grani antichi e sul Cibo Vero e che vedrà la partecipazione dei più autorevoli esponenti del settore biologico, impegnati a confrontarsi sulla vera qualità della coltivazione, lavorazione e nutrizione. È la cultura del fare, quella di Don Luigi Ciotti, il vero punto di riferimento della prima delle due giornate dedicate al valore delle scelte, intese non solo in senso agroalimentare, ma anche culturale e civile.

GIOVEDI’ 20 FEBBRAIO. È la cultura del fare, quella di Don Luigi Ciotti, il vero punto di riferimento della prima delle due giornate dedicate al valore delle scelte, intese non solo in senso agroalimentare, ma anche culturale e civile. Si comincia giovedì 20 febbraio, come detto, alle ore 18.30 con l’introduzione del presidente della Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus Onlus Don Michele De Paolis. A seguire, i saluti istituzionali dell’Assessora alla Sanità della regione Puglia, Elena Gentile. L’incontro “Cibo sano per star bene” entra nel vivo con gli interventi di Giovanni Dinelli e Attilio Manfrini, rispettivamente docente dell’Università Alma Mater di Bologna (dipartimento di Scienze Agrarie) e Direttore Generale della Asl Foggia. Tra le tematiche di confronto di questo appuntamento d’apertura, soprattutto l’esperienza rivoluzionaria degli orti sociali “Mamma Margherita”, unita alla possibilità-necessità di innalzare la salubrità alimentare a veicolo di lavoro e impegno non solo in senso biologico, ma anche etico-culturale. Chiude la serata, una degustazione di prodotti biologici.
VENERDI’ 21 FEBBRAIO. È la giornata del convegno e della tavola rotonda, con il confronto tra le più autorevoli voci del panorama nazionale impegnate nel biologico, chiamate in causa a relazionarsi sul grano, fonte di nutrimento e di lavoro che ha in Capitanata (e in Puglia) un ruolo storico e culturale di tipo vitale. L’evento, dal titolo “La scelta dei bioagricoltori: nutrire le persone, nutrire la terra”, comincia alle ore 9.30, con i saluti e l’introduzione dei lavori a cura della direttora della Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus Onlus, Rita De Padova. A seguire, ancora il docente Giovanni Dinelli, dell’Università di Bologna, impegnato da molti anni nell’analisi della biodiversità delle piante; quindi toccherà a Pasquale De Vita, con l’esperienza del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura al centro della discussione. A metà mattinata, spazio agli interventi di: Riccardo Felicetti, Amministratore Delegato del Pastificio Felicetti che da oltre 100 anni produce con metodo artigianale nel rispetto dei valori e delle tradizioni; Zina Flagella, professore ordinario in Agronomia e coltivazioni erbacee dell’Università di Foggia, facoltà di Agraria; mentre la moderazione dei lavori è affidata al presidente del gruppo Alce Nero e Mielizia, Lucio Cavazzoni, co-organizzatore dell’evento alla Masseria Antonia De Vargas. Chiude la giornata (fino alle ore 13.00), una tavola di raffronto e discussione che avrà come protagonisti Nicola De Vita di Mulino De Vita, Benedetto Fracchiolla, Presidente Biologico Meridiano, i cerealicoltori soci Alce Nero Salvatore Pace e Maria Desiante, Fabio Zullo, Vicepresidente e responsabile agronomo Libera Terra Puglia, Cristoforo Carrino, allevatore e agricoltore biologico e Giorgio Mercuri, orticoltore biologico e Presidente Coop. Giardinetto. Una due-giorni importante, dedicata alla valorizzazione della cultura biologica come scelta di responsabilità civile e culturale. Un momento di confronto con tutti i protagonisti del settore a partire dagli agricoltori bio che si impegnano quotidianamente nella produzione di un cibo buono, vero, che nutre bene e rispetta la terra.
LA SFIDA DELLA FONDAZIONE: 400 ettari a biologico. “Abbiamo deciso di organizzare insieme questo evento per valorizzare e diffondere la cultura del biologico, un metodo di coltivazione che rispetta la terra, le persone e gli animali; facendo incontrare gli agricoltori e i consumatori, che noi chiamiamo fruitori. Riteniamo fondamentale sensibilizzare sui questi temi per incrementare la richiesta di un cibo migliore, vero, che nutre bene e con gusto. Abbiamo scelto come sede la Fondazione Siniscalco-Ceci Emmaus perché sta convertendo 400 ettari di terra a coltivazione biologica, un grande esempio per tutto il nostro paese e l’Europa di come sia possibile realizzare un cambiamento vero”: questa la dichiarazione di Lucio Cavazzoni, Presidente di Alce Nero e Mielizia, a pochi giorni dal doppio appuntamento foggiano. Alla Siniscalco Ceci Emmaus Onlus, fondazione di partecipazione con finalità di solidarietà sociale, vengono riconosciute ancora una volta gli intenti di assistenza, educazione ed istruzione delle proprie iniziative, in un contesto di miglioramento della qualità della vita e della salute. Oltre all’apporto ormai lunghissimo dato nel campo del recupero e del reinserimento sociale per persone in difficoltà, la Fondazione ha, infatti, attivato in Masseria 80 piccoli orti sociali condotti da famiglie, dando priorità a quelle più giovani con più figli e inseriti in contesti di volontariato.