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Una causa del Principe Pinto di Peschici con l’Università di Vieste

Era il 22/9/1784 e il principe d’Ischitella scriveva al Sig. Gigorio Bilogni Caporuota della Sacra Regia Camera e suo delegato per difendere le sue ragioni nei confronti dell’Università di Vieste che,a suo parere,aveva leso un proprio diritto.

Il principe d’Ischitella, recitava la missiva, utile possessore della terra di Peschici supplicando esponeva che tra la menzionata terra di Peschici e quella della città di Vieste vi passava una stretta promiscuità le cui origini erano da ricercarsi da un decreto della Regia Camera del 1589, che era tuttora valido. Contro di ciò l’Università di Vieste aveva badato a catturare degli animali del principe che pascolando in sua difesa di Peschi denominata" Macchia pasti nella" erano sconfinati nel territorio di Vieste e per questo erano stati catturati e multati di quarantotto ducati e degna venti.  Il principe riteneva illegittimo tale provvedimento e richiedeva la restituzione degli animali e della somma illegittimamente pagata. Il ricorso naturalmente includeva la copia del decreto del 1589 che stabiliva il diritto di pascolo nel territorio di Vieste fino al 1788. L’Università di Vieste qualche anno dopo e precisamente il 12/10/1788,tramite il suo Sindaco generale Francesco Antonio Papalino,gli eletti Francesco Antonio Foglia,Francesco Alarla,e il notaio Giuseppe Contado Avello con il suggello dell’Università di Vieste fu costretta a riconoscere il diritto vantato dal Principe di Peschi ed Ischitella.

Giuseppe Laganella.