La storica manifestazione tornerà dal 4 al 10 agosto e sarà intitolata “Spiritus Mundi”. Un’edizione che sarà dedicata alla “grande memoria che canta ciò che è passato, o che è, o che sarà”.
Si svolgerà dal 4 al 10 agosto la diciannovesima edizione del Carpino Folk Festival, intitolata "Spiritus mundì", Un’edizione che sarà dedicata alla "grande memoria che canta ciò che è passato, o che è, o che sarà", per una manifestazione che pare oggi rappresentare in Capitanata il solo festival del Consorzio 5FSS, insieme a FestambienteSud, in buona salute. C’è grande attesa nel pubblico degli appassionati per scoprire il programma, che sarà reso noto nelle prossime ore, come spiega il responsabile della comunicazione Domenico Sergio Antonacci. Ma un primo ospite è già stato svelato: si tratta di Hevia, il musicista spagnolo e suonatore di cornamusa asturiana (gaita), le cui sonorità hanno fatto ballare anni fa tutto il mondo grazie alla hit "Busiridre Reel", Ad accompagnarlo ci sarà "il quartetto di zampognari più stravagante che ci sia", la Zampognòrchestra. Al Carpino Folk Festival 20 14 arriverà’ anche il cantante e chitarrista Luca Morino, fondatore e leader dei Mau Mau, noto gruppo italiano di folk rock; negli ultimi anni, Morino ha girato l’Italia con un progetto acustico che si fonda sulle tematiche dell’emigrazione e della musica etnica, percorso che ha portato alla pubblicazione di VoxCreola, il suo secondo album, nel 2012 con il nome di Morino Migrante. Sarà inoltre presentata una produzione speciale con il musicista ed etnomusicologo Ambrogio Sparagna, nome di primo piano nel panorama della musica popolare italiana. Il festival della musica popolare e delle sue contaminazioni risulta essere di notevole importanza non solo sotto l’aspetto culturale, ma anche come mezzo per comunicare l’autenticità, la ricchezza e la varietà del Gargano. Il Carpino Folk Festival è un evento contenitore che include al suo interno, sotto il medesimo logo unificatore, le arti dello spettacolo ed in particolare la musica, la danza e il teatro di matrice popolare, con un programma ricco di esibizioni dal vivo, originali e piene di energia che mostrano la ricchezza e la diversità musicale di un territorio che presenta innumerevoli risorse naturalistiche, paesaggistiche e storico/artistiche di grande rilevanza e qualità intrinseca, seppur non ancora pienamente valorizzate in forma strutturata, integrata e fruibili in modo tale da rappresentare veri e propri fattori strategici per lo sviluppo economico e sociale. Fondato nel 1996 da Rocco Draicchio, il Carpino Folk Festival è nato per promuovere la tutela delle ricchezze culturali immateriali del Gargano, tesori che raccontano l’evoluzione di una civiltà e collegano il passato con il presente. L’omonima associazione culturale è guidata oggi dal presidente Mario Pasquale Di Viesti. "L’associazione culturale Carpino Folk Festival, partendo dallo studio sessantennale degli etnomusicologi e dei ricercatori che sono passati da Carpino e grazie all’apporto di chi si è inserito in questa comunità in modo partecipativo, tenta da due decenni di ricostruire il tessuto della memoria comunitaria agendo a quattro livelli: come figli della comunità che continuano a vivere il territorio insieme alle precedenti generazioni; come ricercatori che documentano la memoria orale di storie, canti e balli; come suonatori che promuovono l’aggregazione sociale nel territorio e come operatori culturali che mediano tra la tutela e la valorizzazione di questo immenso patrimonio culturale, ancora in grado fattivamente di provvedere ai bisogni fondamentali della comunità stessa, spiega Di Viesti. Lo scorso anno l’associazione culturale Carpino Folk Festival venne scelta dall ‘UNESCO come organo accreditato a fornire servizi di consulenza al Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. Quanto al ritorno economico che lo storico festival garantisce al territorio, alcuni anni fa un’indagine rivelò che, a fronte di una spesa allora pari a l50mila euro, il guadagno per il territorio fu 18 volte superiore alla cifra spesa, quasi 2 milioni di euro. Oggi che i fondi si sono ridotti, sarà capace il CFF di non far rimpiangere i successi del passato?
Lucia Piemontese
L’attacco